“Quale altro termine si può usare rispetto all’articolo 4 di questa legge di delegazione europea che contiene il cosiddetto emendamento Costa, se non legge bavaglio? Quale altro termine può essere usato di fronte a una grave restrizione della libertà di informazione che si inquadra nel quadro di un pesante attacco alla libertà di informazione e del lavoro dei giornalisti? Questo governo mostra fastidio per tutto quello che è controllo democratico, contropotere. Peccato che in una democrazia occidentale, quale quella italiana, nata dalla Resistenza e sancita dalla Costituzione, il rispetto della libertà di informazione e di stampa è cruciale”. Lo ha detto il senatore del Pd Walter Verini, segretario della Commissione Giustizia. “Con l’emendamento Costa – ha proseguito Verini – si colpisce un cardine della pubblicità del processo e dello Stato di diritto, perché essere informati degli atti giudiziari con un’evidenza pubblica non è solo un diritto dell’opinione pubblica, è anche una tutela in caso di abusi della giustizia nei confronti degli indagati, altro che riassuntini. Questa norma si pone al di fuori delle normative europee e in particolare dell’European press freedom act che verrà adottato a breve. Il garantismo è una cosa seria, non può essere a la carte, per cui si invoca solo quando vengono colpiti gli esponenti dell’establishment, mentre le pratiche quotidiane di garantismo devono riguardare anche i poveri cristi”.


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