“Le parole di Mollicone fanno male. Al ricordo delle vittime della strage nera di Bologna. Ai loro familiari. Ai tanti, come noi, che hanno perso amici. Fanno male al Paese, che conosce la storia e sa come lo stragismo neofascista – da Piazza a Fontana in poi – abbia agito per sovvertire la vita democratica dell’Italia, i principi fissati nella Costituzione. Fanno male perché si conferma che ad avere preso il potere c’è una destra che non vuole, non sa, non riesce a recidere i legami con parti grandi della sua storia. Quelle parti che – dalla Marcia su Roma al delitto Matteotti, dalle leggi razziali alla guerra, da Salò al MSI fino al neofascismo stragista degli anni Settanta – coincidono con le vicende più terribili, vergognose, oscure del Novecento.
Troppe le radici che non si vogliono cancellare. Troppi gli indicibili legami amicali e familiari con protagonisti delle imprese nere degli anni Settanta. E dire – come ha fatto la Meloni e come ripete da Colle Oppio Mollicone – che sono state le “sentenze ad avere attribuito al terrorismo neofascista” la matrice della strage è un insulto, quasi negazionista. Sarebbe come dire che furono le sentenze di Norimberga ad avere attribuito ai gerarchi nazisti le responsabilità della Shoah, già ampiamente e inequivocabilmente condannati dalla storia, dalle testimonianze, dall’Umanità, prima delle inevitabili e conseguenti condanne del Tribunale”.
Così il senatore PD Walter Verini


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