Garantire e tutelare le edicole che vivono
una pesante crisi delle vendite. E’ l’obiettivo del disegno di
legge del senatore del Pd, Walter Verini, presentato a Palazzo
Madama e sottoscritto da una ventina di colleghi. “È una proposta
– spiega il parlamentare durante una conferenza stampa – per
tutelare la vita e l’attività delle edicole in Italia”. Il testo
prevede sostegni, sgravi fiscali e contributivi, possibilità di
iniziative di Regioni e Comuni per l’affitto agevolato e
l’utilizzo di locali. E ancora: la diversificazione di prodotti
di vendita e forme di sostegno ai distributori. La crisi delle
edicole, sottolinea il Pd, “è legata alla crisi di giornali ed
editoria e riguarda tutte le città, in particolare le aree più
interne, che hanno conosciuto vere e proprie desertificazioni
anche per questi esercizi, che sono veri e propri luoghi di
prossimità e incontro sociale”.
Verini precisa: “Non vogliamo svuotare il mare con il
secchiello. Sappiamo dei cambiamenti epocali dell’informazione
con il digitale, l’on-line e ora l’intelligenza artificiale che
portano a una crisi molto pesante della carta stampata.
Ciononostante noi riteniamo che ci debba essere uno spazio sia
per la carta stampata sia per chi la carta stampata la vende. Non
è una proposta di parte. Noi partiamo da un’idea che l’edicola è
un bene comune però non pensiamo con questo ddl di proporre il
ripristino delle cabine telefoniche con i gettoni, non è una
battaglia dal sapore novencentesco. Le edicole in alcune aree del
paese, come le zone di montagna o nei quartieri della città,
costituiscono momenti di aggregazione, di socialità. Noi speriamo
che il ddl venga assegnato velocemente alla commissione
competente e vorremo che anche gli altri gruppi presentassero
proposte. L’essenziale è fare insieme e fare presto perchè tempo
per queste attività non ce n’è”.
– Uno dei firmatari del ddl Verini per
sostenere le edicole è Filippo Sensi che, durante la
presentazione in Senato, sottolinea che “le edicole sono una
parte importante del sistema dell’informazione. Abbiamo un intero
sistema dell’informazione a rischio – sottolinea – sotto attacco:
i giornali di carta, i giornaslisti, la cui sparizione sembra
essere l’obiettivo di alcuni poteri, e in finale le edicole come
ultimo terminale. Non è solo una questione nostalgica anche
perchè l’editoria di carta ha un suo pubblico, è un’editoria di
qualità, c’è un pubblico che non è di nicchia, per ‘boomer’, ma
che ha anche una certa disponibilità economica e che è disposto a
investire. Dobbiamo richiamarci a una sorta di resistenza di
fronte alla smaterializzazione dell’informazione. Di fronte agli
algoritmi, le edicole rappresentano un luogo pubblico di un atto
che non è solo individuale ma di scambio”. Sensi ribadisce che il
ddl non vuole essere “un atto di resistenza nostalgico ma
proattivo verso il futuro rispetto a una informazione solitaria,
irresponsabile, in un certo senso pericolosa”.
Walter Verini aggiunge che oltre alle agevolazioni fiscali e
contributive e di sostegno ai distributori, “si potrebbe anche
pensare, senza innescare una ‘guerra tra poveri'” con altre
realtà commerciali “a rendere le edicole luoghi per la vendita di
altri generi, dove ricevere certificati o fare documenti in rete
con gli uffici preposti dei Comuni”.
Quanto alle coperture, per il ddl si prevedono circa 400
milioni come prima dotazione finanziaria attingendo dai sussidi
ambientalmente dannosi
– “Salvare le edicole, un bene comune,
presidio di socialita’ e di liberta’ dell’informazione”. Frenare
l’emorragia dei giornalai attraverso “misure strutturali” come
“sgravi fiscali e contributivi”, il “sostegno ai distributori” e
la “possibilita’ di iniziative di Regioni e Comuni per l’affitto
agevolato”. Lo prevede il disegno di legge del Pd depositato
oggi e firmato da una ventina di senatori dem. “La nostra non
vuole essere minimamente una proposta di parte”, Walter Verini
primo firmatario del ddl spiega di averne parlato anche con il
sottosegretario Barachini. “Siamo favorevoli alle misure che sta
per intraprendere. Noi – sottolinea – vogliamo anche misure
piu’ strutturali che non siano solo un contributo ‘una tantum’ e
il sottosegretario all’Editoria mi e’ sembrato d’accordo”.
L’auspicio del Pd – come emerso nella conferenza stampa di
presentazione del ddl nella sala caduti di Nassyria del Senato
– e’ lavorare assieme al governo e alle altre forze politiche
(di maggioranza e di opposizione) per condurre una “battaglia
bipartisan” mirata a dare ossigeno ad un settore in picchiata
continua.
Le disposizioni previste nel ddl determinano maggiori oneri per
la finanza pubblica stimati in circa 400 milioni di euro. La
copertura arriva dalla revisione della spesa pubblica “in
particolar modo con riferimento ai sussidi ambientali
considerati dannosi”, secondo quanto prevede il testo.
“La nostra non e’ una preposta nostalgica. Le edicole spesso
sono l’unico punto vendita anche per i libri” rimarca Cecilia
D’Elia che poi auspica “un’interlocuzione trasversale” con le
altre forze politiche. “Le edicole sono un bene comune e
attuale, non vogliamo ripristinare le cabine telefoniche a
gettone. Soprattutto nelle zone montane sono anche un
fondamentale luogo di aggregazione”, rilevano i senatori dem.
Si punta, spiega Enza Rando, a misure per poter replicare esempi
virtuosi come l’edicola comprata da una 19enne sull’Appennino
modenese, a Farneta di Montefiorino, diventata pure un fortino
anti-spopolamento nella piccola frazione di montagna. Le edicole
rappresentano un “luogo fisico” – spiegano i senatori dem –
sempre piu’ minacciato dalla rivoluzione digitale trainata anche
dall’intelligenza artificiale. “Hanno un ruolo pubblico –
rimarca Filippo Sensi – di scambio fisico, di relazione. E’ un
atto di resistenza non nostalgico ma di responsabilita’ contro
il rischio di smaterializzazione” che puo’ portare verso “una
informazione solitaria e pericolosa”.


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