“Credo che il responso del giurì – nei limiti delle sue funzioni e dei toni usabili – abbia espresso verità non confutabili. La prima: la delegazione PD era andata al carcere di Sassari esclusivamente per verificare le condizioni di salute di Cospito, dopo un appello diffuso da personalità di alto profilo e adempiendo al diritto-dovere dei parlamentari di svolgere questo ruolo. Senza per questo condividere posizioni o idee della persona detenuta visitata. La seconda: Donzelli ha dovuto davanti al giurì arrampicarsi sugli specchi e rimangiarsi le frasi diffamatorie pronunciate in aula. Naturalmente questo esito non chiude affatto questioni ancora aperte sul piano politico, come la permanenza nelle rispettive cariche del sottosegretario Dal Mastro e dello stesso Donzelli al Copasir, per avere usato documenti riservati contro le opposizioni e avere usato reiteratamente espressioni diffamatorie nei confronti di parlamentari del Partito Democratico”. Così il senatore del Pd Walter Verini.


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