” È giusto ricordare la memoria di Sergio Ramelli ed il suo assassinio per mano di estremisti di sinistra. Ramelli fu vittima di quegli anni di odio, nei quali ragazzi di destra e ragazzi di sinistra venivano reciprocamente aggrediti e ammazzati per quello che rappresentavano, per le idee che manifestavano, per il giornale che leggevano, per l’abbigliamento che indossavano. I nomi sono troppi e indimenticabili nella memoria del dolore collettivo.
A Milano, con Ramelli, ricordiamo Fausto e Iaio, il cui assassinio non conosce ancora giustizia. Sì, ricostruiamo tutta quella memoria, diciamo davvero basta – insieme – all’odio e alla cultura del nemico, come iniziò a fare a Roma Walter Veltroni, con i fratelli Mattei, Paolo Di Nella, Walter Rossi, Valerio Verbano. Ma faccio un appello: una condizione giusta per ricordare è, nel farlo, bandire sempre e ovunque anche simbologie di odio e violenza. Recentissime allusioni, nei manifesti di queste ricorrenze, a simbologie neonaziste o esibizione di saluti romani, per esempio, rendono certamente più difficile la memoria e quella pacificazione che si afferma giustamente di voler perseguire”.
Così il senatore del PD Walter Verini.


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