«Se Elly si volesse candidare in un collegio perché vuole andare in Europa e dimettersi dal Parlamento italiano, sarebbe una decisione che renderebbe difficile per lei continuare a essere segretaria del Pd – se non altro per la distanza – ma sarebbe ineccepibile dal punto di vista formale. Una candidatura in ogni circoscrizione sarebbe invece sbagliata».
La senatrice del Partito democratico Sandra Zampa è chiarissima sul proposito di Schlein di candidarsi alle elezioni europee. E cita anche un precedente significativo: «Intanto perché l`ha fatto Berlusconi. E poi perché è il contrario dell`idea di democrazia che abbiamo fatto crescere nell`Ulivo e nel Pd. E poi quale sarebbe l`obiettivo?». Forse quello di portare un valore aggiunto? «Può anche darsi, per carità, ma davvero un po` di voti in più fanno la differenza? O la fa di più la lealtà con gli elettori? Prodi ha vinto le elezioni perché ha costruito un rapporto rispettoso con il cittadino. Ora che serietà avrebbe candidarsi e poi magari dimettersi?».
Sarebbe una truffa nei confronti degli elettori?
«Certo. Tanto più mentre noi contestiamo la cultura del leaderismo e la riforma del premierato. E sarebbe anche in conflitto con quello che Schlein ha sempre detto. L`ho sempre sentita parlare di comunità, di famiglia. Ora si corre da soli? Abbiamo contestato le candidature a destra e a manca perché il cittadino elettore deve avere una vicinanza massima con l`eletto, e ora ci candidiamo per dimetterci? Sarebbe una presa in giro paurosa».
Poi c`è il problema dell`alternanza uomo-donna nelle liste.
«Esatto, questa scelta danneggia enormemente le donne. Abbiamo già vissuto una rivolta all`epoca di Maria Elena Boschi. Se Elly si candida e poi si dimette, al suo posto subentra un uomo. Proprio lei che ha contestato a Meloni di correre da sola? Io conosco la sua passione per l`Europa, ma una sua candidatura oggi sarebbe un errore molto grave. Io sinceramente non penso che lo farà».
A parte le Europee, con le regionali sembra essere entrato definitivamente in crisi il metodo delle primarie per la scelta del candidato.
«Su questo ho meno obiezioni. È inaccettabile che ci siano cento formule diverse l`una dall`altra. Ma mi sembra anche che i problemi della destra battano i nostri, ecco».
E le divisioni tra i dem sull`Ucraina?
«Guardi, il 90% di noi ha seguito la segretaria. Mi sentirei di non esagerare l`accaduto, anche perché credo ci siano state anche incomprensioni per la mozione che era stata presentata da altre forze politiche, Forse qui abbiamo scontato un insufficiente confronto. Però questo è un problema che si corregge rapidamente. Mi aspettavo che il partito fosse più solido, però tutto sommato abbiamo retto bene».
Alla radice di questo e altri problemi c`è però il fatto che oggi il Pd è un po` in mezzo al guado tra Calenda e il M5s.
Quel che si vede da fuori è che Prodi ha incoronato Schlein come federatrice e poi l`ha gelata sulle Europee.
«Prodi ha detto che Elly può aspirare a essere la federatrice, visto che è il partito cardine di un`alleanza. A lei spetta il compito di creare un progetto politico per il Paese e definire le alleanze. Ma sulle Europee ha detto che quel che vale per Meloni vale anche per lei. Ma è evidente che dice quello che pensa visto che gli viene chiesto dal partito. E credo che sia un bene. Abbiamo molto da imparare da lui».


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