“La storia ci ha detto che nessuno al mondo era adeguato a fronteggiare la pandemia perché nessuno era preparato. E’ evidente che io fossi, al tempo, consapevole che quello che sapevamo non bastava. Tutti, ognuno con i propri ruoli e responsabilità, sono stati consapevoli della necessità di avere più strumenti. Tanto è vero che è stato necessario istituire il Comitato tecnico scientifico (Cts), che a mio avviso è stata un’intuizione straordinaria”. Così all’Adnkronos Salute Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute del Conte 2, in merito all’inchiesta di Bergamo sulla prima ondata pandemica e sulle chat in cui la sottosegretaria parlava di impreparazione. “Penso che l’Italia abbia lavorato benissimo, ed è stato un modello – sottolinea – imitato dagli altri Paesi nella lotta alla pandemia. Quindi mi dispiace per questo epilogo”. “Leggere con gli occhi di oggi quella storia – ribadisce Zampa – non ha nessun senso. Non si può giudicare con gli stessi parametri. Erano anche momenti di tensione, di stanchezza, di molta disperazione. Ero consapevole che serviva molto di più. E purtroppo poi l’abbiamo imparato, tutti. E non solo noi italiani. Con quello che abbiamo imparato in quei giorni difficili, oggi sappiamo affrontare tutto diversamente. L’importante, ora, che lo si sappia fare in futuro. Credo, quindi, che l’errore più grande che si possa fare è di leggere ciò che avveniva in quelle ore usando gli strumenti che abbiamo acquisito cammin facendo”.
L’inchiesta di Bergamo sulla gestione della prima ondata Covid “dispiace. Ma penso dovremmo chiederci come mai un’indagine di questo tipo non sia stata aperta, e non venga aperta, in Francia in Germania. O in Inghilterra, dove l’allora primo ministro Boris Johnson era andato in tv per dire: ‘Preparatevi a vedere morire i vostri cari’. Tutti i Paesi hanno avuto gli stessi problemi, la stessa impreparazione”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute del governo Conte 2, convinta che “non ha senso giudicare quei giorni basandosi sulle informazioni che abbiamo oggi”. Per Zampa “il lavoro che è stato fatto nel nostro Paese è stato straordinario. E il credo che l’Italia sia stato un modello positivo e, ricordiamo, realmente imitato nel resto d’Europa: dopo di noi Francia, Germania, Inghilterra hanno preso le misure che noi avevamo preso. Anche la loro risposta non è stata immediata – precisa – perché tutti abbiamo dovuto capire che ciò che sembrava impossibile era diventato realtà”


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