“Purtroppo avevamo ragione, il governo mente: nella sua analisi del Def appena approvato dal governo Meloni, la fondazione Gimbe certifica che la spesa sanitaria è in calo nel 2023 dello 0,4%, attestandosi al 6,3% del Pil, e che nel 2024 registra un aumento solo illusorio dovuto allo spostamento della spesa prevista per i rinnovi contrattuali del personale, non perfezionati lo scorso anno. Nel complesso, siamo di fronte a un definanziamento del Sistema sanitario nazionale da parte della Destra, a dispetto degli annunci della Premier e del ministro Schillaci e soprattutto della situazione drammatica che scontano i lavoratori della sanità e che ricade sui cittadini in termine di file al pronto soccorso, per le visite specialistiche, per gli esami, per i ricoveri e per gli interventi. Se a questo si aggiunge l’impatto che avrà l’Autonomia differenziata, che aggraverà le condizioni a macchia di leopardo del welfare e del Ssn, aumentando le disuguaglianze tra chi abita al Centro-Nord e chi abita al Sud, c’è di che essere seriamente preoccupati. Alla Premier Meloni chiediamo, nella manovra 2025 che metterà a punto per l’autunno, un’urgente inversione di rotta. L’Italia avrebbe bisogno di arrivare a investire almeno il 7% del Pil sulla sanità e sul Ssn, invece con il governo Meloni è ultima nella graduatoria in Europa per la spesa sanitaria”. Lo dice la senatrice Sandra Zampa, capogruppo del Pd nella Commissione Affari sociali, sanità, lavoro.


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