Caro direttore, stimo Mario Monti. Ma la lettera con la quale il 3t ottobre, sul Corriere della Sera, ha illustrato la sua posizione sul referendum, merita qualche considerazione.
Noto con piacere che Mario Monti ha abbandonato l`accusa di «voto di scambio costituzionale» rivolta a governo e maggioranza. Anche la violenza della lotta politica ha dei limiti e non era da lui averli superati. 11 voto di scambio è un reato gravissimo tipico della criminalità organizzata. Farne uno slogan per sostenere il No poteva degradare la campagna referendaria a un livello molto sgradevole.
Come primo argomento a favore del No, Monti dice che avrebbe preferito un Senato simile alla House of Lords inglese.
È un`ipotesi. A me l`idea che un ramo del Parlamento italiano sia composto da ottimali non piace per ragioni politiche e sociali. Senza entrare nel merito, dico solo che in Parlamento, quando si formulano proposte su questioni così impegnative, bisognerebbe non solo spiegarle dettagliatamente ma anche indicare con quale maggioranza possono essere approvate.
Come seconda scelta dopo l`House of Lords, Mario Monti mostra di preferire il modello tedesco del Bundesrat, soluzione molto presente nei lavori sulla riforma durante i quali è stato presto chiaro che, per ragioni squisitamente politiche, nemmeno questa ipotesi avrebbe mai avuto i voti necessari. È singolare come spesso, nel sostenere una proposta, si tralasci di considerare che per approvare una legge serve la maggioranza del Parlamento.
Mario Monti definisce «bicameralismo temerario» la riforma che anche lui ha votato in prima lettura. È un altro slogan facile, ma pure questo improprio. Il nuovo bicameralismo differenziato che il Parlamento ha approvato con sei votazioni risolve l`esigenza di semplificare il nostro sistema legislativo rendendolo più efficace e individua un raccordo tra lo Stato e i governi dei territori con una soluzione equilibrata che tiene conto del rispetto del pluralismo politico e della necessaria attenzione alle due principali articolazioni del nostro sistema istituzionale territoriale: le regioni e i comuni.
Un`ultima osservazione. Monti lamenta che gli italiani andranno a votare senza sapere come avverrà l`elezione dei senatori. Ma la nuova norma costituzionale dà un indirizzo molto chiaro: l`elezione dei senatori avverrà in conformità delle scelte espresse dagli elettori. Monti certamente sa che il disegno di legge Fornaro-Chiti, che recepisce questa indicazione e che il Partito democratico considera il suo testo base, è stato già presentato in Senato. Molto correttamente, il presidente Grasso ne ha dichiarato per ora l`inammissibilità perché, sino a quando la riforma non sarà diventata norma costituzionale (e cioè sino al referendum), il Parlamento non può discutere disegni di legge relativi alla sua attuazione.


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