“Ricordo in quest’Aula Roberto Calasso, editore, scrittore, grande intellettuale scomparso qualche giorno fa. Molta parte delle ultime generazioni è cresciuta sui libri che Calasso sceglieva e pubblicava, con magnifiche copertine color pastello. Nelle difficili vicende editoriali italiane sempre alle prese con limitati indici di lettura, da sessanta anni spicca il marchio dell’Adelphi, che ha pubblicato tanti libri belli e i lettori li hanno comprati”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Luigi Zanda, prendendo la parola per ricordare Roberto Calasso.
“Nel mondo editoriale, Calasso – ha continuato Luigi Zanda – era in un certo modo un eretico e certamente un solitario. Poteva creare un best seller pubblicando l’opera di un autore sconosciuto, ma non ha mai cercato lo scoop per vendere, né la classifica dei libri più venduti è stato il criterio delle sue scelte. Si è sempre fidato poco delle correnti culturali alla moda e tenuto alla larga dalle false culture. Ha costruito Adelphi,sulla base dell’intuizione di altre eminenti personalità che hanno fatto grande il nostro dopoguerra, con la sua capacità ineguagliabile di trovare o inventare autori e temi che lui considerava necessari e che, inseriti nel suo catalogo, ne facevano una grande opera unitaria dove tutto, anche il diverso e l’opposto, si teneva insieme in un intreccio molto solido di legami e di rimandi. Calasso è l’autore di quella grande opera culturale collettiva che è il catalogo Adelphi”.

 


Ne Parlano