‘Grillo avrebbe un’occasione per dimostrare di non essere solo un distruttore. Dovrebbe collaborare e far collaborare i suoi per cancellare questa legge elettorale. I grillini l’hanno usata e adesso non intendono contribuire a cambiarla. Credo che gli elettori se ne stiano accorgendo. Il primo segnale di scontento sono i risultati deludenti che il Movimento ha ottenuto alle amministrative. L’insulto non è mai un segno di forza, piuttosto di debolezza’.Cosi’, il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. In un’intervista a La Repubblica.

‘Nessuna democrazia al mondo – spiega Zanda – può vivere senza Parlamento. Nessuna legge elettorale, per quanto pessima, può giustificare l’insulto al Parlamento. Ci sono tante specie di volgarità ma la volgarità peggiore è quella che Grillo utilizza nei confronti delle istituzioni democratiche. Tra l’altro, con queste parole, mortifica gli stessi parlamentari che lui ha voluto far eleggere alla Camera e al Senato. Insulta i suoi figli politici. Quel che vedo è che non c’è nessun deputato né senatore 5Stelle al quale Grillo abbia dato la possibilità di far vedere quanto e se vale. Penso che tra di loro ci sia gente capace ma registro quotidianamente che non possono mostrare le loro qualità e farle valere’.
E aggiunge: ‘Il fascismo, tra i tanti mali, è stato anche un regime volgare. In questo senso vedo un collegamento tra le cose dette da Grillo e quel linguaggio’. Tuttavia il presidente dei senatori del Pd sostiene di non aver ‘mai pensato che ci fosse la possibilità di un rapporto politico con chi insulta la democrazia e il Parlamento. Ho pensato – e penso ancora – che ci possa essere un dialogo con molti dei parlamentari eletti con il Movimento 5Stelle’.

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