“Finalmente, dopo due anni di lavoro in Commissione congiunta Esteri e Finanze, l’Aula di Palazzo Madama approva oggi il testo di ratifica dell’accordo fiscale Italia-Svizzera. Abbiamo lavorato perché venissero introdotte in ratifica le misure previste dal Memorandum firmato dal nostro collega Antonio Misiani, allora Vice Ministro dell’Economia, con le organizzazioni sindacali e con l’Associazione Comuni italiani di frontiera. Quegli impegni sono stati traslati nel testo di disegno di legge a prima firma mia, poi unificato con il testo approvato dal nuovo governo”. Così il senatore del Pd Alessandro Alfieri, intervenendo in dichiarazione di voto in Aula a Palazzo Madama sul ddl di ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra Repubblica Italiana e la Confederazione svizzera. “Per gli attuali lavoratori frontalieri – spiega Alfieri – non cambierà nulla, l’accordo consente a chi oggi è un lavoratore frontaliere di mantenere l’attuale regime fiscale fino al raggiungimento della pensione. Per i lavoratori che verranno assunti a partire dalla data di entrata in vigore del nuovo accordo, è prevista una tassazione dell’80% dell’imponibile in Svizzera che verrà portata in detrazione in Italia e dopo l’applicazione della franchigia si pagheranno le imposte in Italia con le aliquote vigenti”. “In particolare – precisa l’esponente dem – oltre a quanto già previsto nell’accordo in termini di tutela degli attuali frontalieri, vengono previsti: l’innalzamento della franchigia a 10.000 euro per i frontalieri che pagano o pagheranno le tasse in Italia, garantendo un bonus fiscale aggiuntivo di 2.500 euro; la deducibilità dei contributi obbligatori per i prepensionamenti dei lavoratori frontalieri; la non imponibilità degli assegni familiari erogati in Svizzera; il mantenimento anche in futuro delle stesse risorse ai Comuni garantite oggi dal sistema dei ristorni, pari a 89 milioni; e soprattutto l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo economico e il potenziamento delle infrastrutture nelle zone di confine Italo-elvetiche, alimentato con risorse provenienti dal nuovo sistema fiscale”. Quest’ultimo, in particolare, rappresenterebbe un primo esperimento di federalismo fiscale – conclude Alfieri – un grande risultato per la fascia confinaria dei 20km delle province di Verbano Cusio Ossola, Varese, Como, Sondrio e per la provincia autonoma di Bolzano. Inoltre, viene introdotto il tavolo interministeriale per definire lo status del lavoratore frontaliere chiesto più volte dalle forze sociali”. “Esprimo grande soddisfazione per un risultato che abbiamo portato a casa grazie alla condivisione con le forze sociali e i comuni di frontiera”, conclude Alfieri. 


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