“Ci hanno raccontato che erano più di 50 in
una barca che poteva contenere al massimo 20 persone e dei ritardi di
ore dopo aver chiamato più volte i soccorsi. Quando sono arrivati, il
17enne era già morto”. Alessandro ALFIERI, senatore Pd, si trova a
Lampedusa con una delegazione Osce che sta facendo un’indagine sui
flussi migratori e ha incontrato alcuni compagni fatti sbarcare
nell’isola (due sono stati i trasferiti a Palermo per la necessità di
cure mediche accurate) del 17enne morto a bordo della Sea Watch 5 che
lo aveva recuperato già in gravissime condizioni.
“Insieme ai colleghi Nicita e Furlan -dice ALFIERI interpellato
dall’Adnkronos- abbiamo subito presentato un’interrogazione al
ministro Piantedosi per avere chiarezza sul ritardo nei soccorsi
chiesti dalla Sea Watch. Chiediamo anche il motivo per cui non sia
stata fatta sbarcare la salma del 17enne. Oltre tutto è stato
assegnato alla nave Ong come porto quello di Ravenna, ci vorranno
almeno altri 3 o 4 giorni per arrivare. Non c’era un porto sicuro più
vicino? Perchè tenere persone in condizioni traumatiche ancora altri
giorni in mare? Su tutto questo chiediamo chiarezza”.
Il Partito Democratico presenta una interrogazione per chiedere
la governo per quale ragione non sia
stata sbarcata la salma del migrante 17enne tutt’ora a bordo
della nave Sea Watch a Lampedusa e perche’ sia stato indicato il
porto di Ravenna, per il quale servono altri tre giorni di
navigazione, quale porto di approdo. Lo riferisce il senatore
del Pd, Alessandro Alfieri, interpellato telefonicamente
dall’AGI. “Stanotte hanno trasportato quattro persone dalla Sea
Watch, sue a Palermo e due all’hot spot di Lampedusa, ma non
hanno sbarcato il corpo di un ragazzo di 17 anni morto durante
l’attraversamento”, riferisce il senatore dem. “Chiediamo,
inoltre, che il ministro dell’Interno chiarisca sul motivo che
ha portato a indicare il porto di Ravenna. Tra l’altro, la nave
Sea Watch non e’ provvista – stando a quanto risulta – di celle
frigorifere in grado di conservare un corpo per tutto questo
tempo”. Alfieri ha potuto parlare, in qualita’ di parlamentare
della missione Osce a Lampedusa, con le due persone portate
nell’hot spot dell’isola: “Ci hanno riferito di aver passato
dieci mesi in un campo di detenzione in Libia dove sono stati
sottoposti a trattamenti disumani. Dopo questo periodo, sono
stati imbarcati in 60 su un natante che poteva contenere un
massimo di venti persone e hanno affrontato la traversata in
condizioni inimmaginabili”.


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