“Un dato e’ certo: sei in ritardo sulla terza rata e c’e’
un taglio di 500 milioni”. Cosi’ il
responsabile Pnrr e Riforme del Partito Democratico, Alessandro
Alfieri, fotografa quanto avvenuto oggi con l’intesa sulla terza
rata del Pnrr fra governo e commissione europea. “Il governo,
con il ministro Raffaele Fitto, ha riferito solo ieri in
Parlamento e non ha detto nulla sul fatto che sarebbero mancati
500 milioni dalla terza rata, per farli slittare sulla quarta.
Non si sono ancora viste le schede dei progetti che si intendono
modificare o spostare su altre fonti di finanziamento. Non c’e’
alcun tentativo serio di coinvolgimento del Parlamento”,
sottolinea il senatore dem. Interpellato dall’AGI, Alfieri
spiega che, se e’ vero che i 500 milioni potranno essere
recuperati nella quarta rata, a quel punto “sarai ancora piu’ in
ritardo sugli obiettivi legati alla quarta e alla quinta da
conseguire entro dicembre, perdendo altri soldi”. Un ritardo
che, poi, andrà ad impattare anche sul debito pubblico. Ci
sarà bisogno di nuove aste? “Questo tema il governo se lo
dovrebbe porre. E’ conclamato che si e’ mancato un obiettivo
sulla terza e 10 sulla quarta e incasseremo i soldi in grave
ritardo rispetto alle previsioni fatte dal MEF” e “non
conosciamo quindi ancora l’impatto che questi ritardi porteranno
sul fabbisogno del nostro debito. Ma non solo”, continua
Alfieri: “Non hanno ancora indicato al parlamento i progetti che
intendono spostare sui fondi di coesione, soluzione sulla quale
noi del Partito democratico siamo fermamente contrari perche’
penalizzerebbe ancora una volta le regioni del sud”.


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