Interrogazione al Ministro della Giustizia

“La Procura Europea (EPPO) è un’istituzione indipendente dell’Unione europea, operativa dal 1° giugno 2021 secondo le disposizioni del Trattato di à
Lisbona, con competenza a indagare e perseguire reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE.
Il Ministero della giustizia italiano è stato promotore dell’adozione, il 12 ottobre del 2017, nel corso della presidenza italiana dell’Unione europea, del Regolamento istitutivo della nuova Procura europea con competenza sulle frodi ai danni del bilancio dell’Unione, entrato in vigore il 20 novembre 2017.
Nel 2019 Laura Codruta Kövesi è stata nominata primo Procuratore Capo europeo; i procuratori hanno mandato per sei anni, sono scelti nell’organico delle magistrature nazionali tra i magistrati con maggiore esperienza in indagini finanziarie e cooperazione giudiziaria internazionale e ora si avvicina la scadenza che prevede la nomina del nuovo procuratore italiano all’interno di EPPO. Da una lettera indirizzata a Laura Codruta Kövesi, in qualità di loro capo, firmata da 14 magistrati italiani appartenenti alla Procura europea, apprendiamo che per il posto che adesso è di Danilo Ceccarelli, che ricopre anche l’incarico di vice di Kövesi, il Governo italiano avrebbe indicato l’ultimo in graduatoria dei tre candidati”. È quanto si legge in una interrogazione del Pd, firmata alla Camera da Debora Serracchiani e al Senato da Alfredo Bazoli e Andrea Giorgis, rivolta al Ministro della Giustizia.
“Nella lettera – prosegue l’interrogazione – si esprime preoccupazione per avere appreso che, nelle riunioni formali preliminari che precedono la decisione del Consiglio sulle nomine, il rappresentante del Consiglio italiano avrebbe proposto di affidare il ruolo all’ultimo dei candidati in graduatoria, che dall’organismo tecnico aveva dunque ottenuto il punteggio minore.
Per questo chiediamo se il Ministro non ritenga di dovere chiarire in merito alle motivazioni che starebbero conducendo il Governo italiano a non rispettare la graduatoria indicata, esponendo al rischio di minare l’indipendenza e l’autonomia sia del Procuratore europeo espresso dall’Italia, sia la credibilità dell’intera Procura Europea”.


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