“Devo dire che il Ministro Di Maio non smette di stupire. E sempre in peggio, nonostante il modo in cui ostenta certezze, millanta sicurezze, continua a offendere il lavoro serio e rigoroso svolto da chi c’era prima. A questo punto più cautela sarebbe il minimo.
Lo dico alla luce di un’esperienza abbastanza lunga in fatto di lavoro e soprattutto complessità del mercato del lavoro. Perché, a proposito di reddito di cittadinanza e quota100 nulla, ma proprio nulla, induce a ritenere sensato quanto affermano lui e la sottosegretaria Castelli”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova pochi minuti fa parlando con i giornalisti prima di partecipare alla discussione su “Lavoro: dignità e diritti”, a Roma, Sezione Pd Torre Spaccata/Torre Maura.
“In sostanza”, ha proseguito la Senatrice Bellanova, “il Ministro dice, se ho ben capito, che il reddito di cittadinanza andrà a calare negli anni successivi grazie ai posti che con quota100 si libereranno e che dunque potranno diminuire anche le risorse dedicate. Insomma, un gioco da ragazzi, aggiungo qui e levo li. Possibile solo nel magico mondo di Di Maio perché il mondo reale, che non è un video gioco, è meno automatico e più complesso. Soprattutto il mercato del lavoro, che peraltro subisce come è noto le interdipendenze internazionali.
Se Di Maio studiasse la metà del tempo che impiega nel millantare e dichiarare, capirebbe che l’automatismo cui allude è del tutto irrealistico e che non si capisce ancora se il reddito di cittadinanza è una misura di inclusione sociale e contrasto alla povertà o una misura occupazionale. Non lo capisco io, non lo comprendono gli osservatori.
D’altra parte dinanzi quello che anche in queste ore va emergendo su questa sua e della sua famiglia impresa edile non mi stupisco più di nulla. Non mi stupisco ma mi preoccupo, tantissimo, perché il suo ruolo e la sua responsabilità nei confronti del Paese imporrebbero ben altro.
Perché è ben altro quello che serve. Potenziare il reddito di inclusione per sostenere l’inclusione e contrastare, seriamente, la povertà e le fragilità sociali ed economiche. Potenziare le misure volte a sostenere l’occupazione, soprattutto quella meno povera, investendo nella formazione e nell’alternanza scuola-lavoro. Sostenere Impresa 4.0 investendo nell’innovazione delle piccole e medie e nell’eccellenza della nostra dorsale manifatturiera. Più complicato ma infinitamente più opportuno di qualche previsione fantasiosa”.


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