“Hanno stravolto i pilastri del Pnrr, che lo ricordo era stato concepito e ottenuto per fare la riforma della giustizia e della Pa e aggredire e superare le disuguaglianze di cui soffre il Paese, a partire dal Sud, e invece sta diventando tutt’altro di cui neanche sappiamo i dettagli, e non si può cambiare una regola di dettaglio come la proroga del mercato tutelato? Nei prossimi giorni in Parlamento si discuteranno gli emendamenti delle opposizioni al Dl Anticipi e alla Manovra, noi diciamo: proroghiamo di uno o due anni il mercato tutelato. Se la politica decide, si fa”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, . “La fine del mercato tutelato, lo ripeto – ha detto Boccia – era stata decisa dal governo Draghi, sostenuto anche dalla Lega, perché allora il mercato libero era più conveniente. Dopo la guerra in Ucraina non è più così, non sappiamo come sarà in futuro. Per questo è ragionevole una proroga, per proteggere le famiglie più fragili”.
“Sulle pensioni dei medici come sulla sanità il governo sta sbagliando tutto, ha deciso di tornare indietro e di diminuire lo stanziamento in rapporto al Pil, che con Speranza aveva toccato il 7 per cento. Il Pnrr era stato approvato anche per sostenere il Ssn, che si era mostrato fragile soprattutto nelle regioni del Nord dove la Destra aveva privatizzato di più. Se ti accorgi che i medici che stanno andando in pensione ora prenderanno di più di quelli che lo faranno tra 20 anni, non abbassi le pensioni degli attuali dottori, alzi quelle dei giovani”. “Noi abbiamo denunciato questo pericolo già da luglio. 5300 medici tra i 68 e i 70 anni potrebbero decidere di andare in pensione subito e a questi si potrebbero aggiungere altri 18 mila medici tra i 62 e i 67 anni, perché rimanendo al lavoro, con l’attuale Manovra, perderebbero fino a 500 euro sull’assegno. Sarebbe una debacle nel Sistema sanitario nazionale già in difficoltà. Ora il governo sta facendo una parziale retromarcia, ma noi diciamo: abroghiamo intanto l’art 33 della Manovra e lavoriamo insieme a una riforma equa delle pensioni e si investa di più”.
“Domani alla Camera verrà giù la maschera del governo. Si scoprirà cosa pensa davvero un Esecutivo che si dice vicino alle lavoratrici e ai lavoratori più fragili e alle loro famiglie solo a chiacchiere. Domani la destra non voterà il salario minimo: questo governo ritiene che chi guadagna 5 euro l’ora abbia un salario dignitoso. Noi vogliamo solo sancire per legge un principio sacrosanto di civiltà, che per meno di 9 euro l’ora non è lavoro, è sfruttamento”.
Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, a Sky tg24 economia.