“Arcuri dovrebbe essere di esempio alla destra italiana, soprattutto a quella che all’epoca organizzò politicamente l’attacco all’ufficio al commissario per l’emergenza Covid, con l’obiettivo di dare la spallata al governo Conte 2. Nonostante fosse pienamente consapevole della sua innocenza, per 4 anni Arcuri non è intervenuto, si è affidato alla giustizia”. Lo dice il capogruppo PD al Senato, Francesco Boccia, commentando l’assoluzione dell’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. “L’unica volta in cui è intervenuto è stato in una sede istituzionale, perché chiamato in commissione covid. Oggi un tribunale lo ha scagionato da tutto. Le accuse, tentato abuso d’ufficio, erano risibili per un commissario che ha gestito una delle emergenze più complesse della storia d’Italia. Nonostante tutto, andavano però rispettate, perché verso la magistratura si deve sempre il massimo rispetto anche quando non si condividono le valutazioni”. “Dopo aver sgombrato il campo da questa vicenda nel luogo più solenne e cioè un’aula di tribunale – conclude Boccia – arriverà presto il tempo in Parlamento per un chiarimento politico, carte alla mano, con le forze politiche protagoniste di quello sciacallaggio vergognoso. Perché il tempo della verità arriva sempre e sulla vicenda Covid, no vax, movimenti anti scienza e apparati che fiancheggiarono l’operazione di disinformazione sarà molto utile ascoltarle nelle sedi parlamentari competenti”.
Pubblicato il
in Affari Sociali, Igiene e Sanità, Comunicati Stampa, Giustizia, Stampa