“Il ministro Urso non ha dato al Pd alcuna risposta sulla politica industriale del governo. Non ci vengano a raccontare, come ha fatto il ministro Urso in aula, la storiella che la crisi del settore è colpa del green deal, perché oggi è in crisi l’auto, ma domani la crisi riguarderà qualcos’altro. Quella dell’auto c’è perché in Italia ci sono 500 auto ogni mille abitanti. Abbiamo mai discusso di questo in aula? Gli under 25 non hanno l’auto come status symbol. Ma maggioranza e governo hanno guardato i dati? Sanno che negli ultimi 15 anni i ragazzi under 25 hanno comprato il 45% in meno delle auto? La realtà di oggi ci parla di mobilità urbana, di Tpl, di car pooling, di ciclabili. I ragazzi di oggi non chiedono di acquistare l’auto, anche perché costa troppo. Abbiamo discusso delle ragioni dell’incremento prezzi, magari in una mozione unitaria che non c’è stata perché governo e maggioranza non si sono mai messi in condizione di accettare le proposte dell’opposizione?”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato, intervenendo in Aula per il question time in cui il ministro Urso ha risposto a un’interrogazione del senatore Andrea Martella (Pd) sul taglio del fondo dell’Auomotive per 4,6 miliardi.
“L’80 per cento delle risorse che erano state stanziate per il Fondo Automotive per il periodo 2025- 2030 e che sono state tagliate – ha proseguito Boccia – non andavano agli incentivi all’acquisto, ma andavano alla ricerca, agli investimenti, alla transizione verde e poi anche agli incentivi. Il taglio di 700 milioni per la rottamazione cui fa riferimento Giorgetti in audizione sulla manovra, è cosa diversa dall’aver tagliato, come il governo ha fatto, 4.6 mld di euro del Fondo Automotive. La richiesta del Pd di intervenire non solo sulla domanda ma sull’offerta imponeva una discussione sulla politica industriale che il governo non ha mai fatto. Noi ribadiamo una questione semplice che è contenuta nella nostra interrogazione. Chiediamo una discussione in sede europea sull’integrazione, l’aggregazione, la capacità di avere una catena di valore comune che consenta ai grandi marchi del settore automotive europei di avere una visione comune. Noi accusiamo questo governo di andare avanti a fare spenti e di non avere una politica industriale come prima missione”.