“Sono mesi che il PD chiede al governo di portare la spesa sanitaria al 7,5% del PIL, in linea con la media europea. Ma hanno deciso di non ascoltarci perchè, evidentemente, hanno un chiaro disegno in mente: la destra vuole privatizzare sempre più la sanità pubblica e i servizi alla persona. Noi andiamo nella direzione opposta. E oggi da qui, lo abbiamo fatto nei mesi scorsi anche in Senato presentando un disegno di legge organico sulla materia, vogliamo alzare al massimo il livello di attenzione sui disturbi dello spettro autistico (Dsa): in Italia riguarda un bambino su 77 di età compresa tra i 7 e i 9, con una prevalenza maschile, e l’1% degli adulti. Se è vero che i disturbi sono una condizione stabile nel tempo, ne consegue che gli approcci terapeutici, abilitativi e riabilitativi devono coprire l’intero arco della vita. Se le forze politiche sono d’accordo non è comprensibile, allora, il perché la destra non sostiene, come abbiamo proposto, l’incremento del fondo sanitario nazionale per oltre 200 milioni e il fondo per la cura dei soggetti con disturbo Dsa per 1,1 miliardi a decorrere dalla prossima legge di bilancio.
Serve, inoltre, attuare su scala regionale la legge approvata, per la prima volta, dal centrosinistra nel 2015 che inserì l’autismo tra i LEA, i livelli essenziali di assistenza. Ora è necessario fare un passo in avanti, completando quel percorso per accompagnare strutture, operatori e famiglie in una nuova dimensione e garantendo l’attuazione omogenea delle prestazioni sanitaria in maniera omogenea in tutto il territorio nazionale”. Così Francesco Boccia, presidente dei Senatori PD, arrivando a Trani al convegno “Autismo, quale futuro?”, organizzato dall’assessora regionale Debora Ciliento, insieme al vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese.