“Il primo giorno di legislatura ci siamo tutti ritrovati sulle parole della senatrice Segre sulla Costituzione e sulla Resistenza. E’ evidente che su questo non si può andare a corrente alternata, mentre autorevoli rappresentanti della maggioranza e delle istituzioni rischiano di non ritrovarsi su quei principi e ciò per noi è inaccettabile. La mozione che abbiamo presentato come opposizioni sulle date fondative della nostra Repubblica serve a far sì che il Senato si ritrovi unito su quei valori e su quei principi. Per questo abbiamo proposto che il Senato discuta il 20 aprile la mozione, alla presenza se sarà possibile anche dei senatori a vita”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, intervenuto in Aula sul calendario. “La discussione su quella mozione – prosegue Boccia – sta a noi a cuore perché chi ricopre cariche istituzionali ha il dovere di rappresentare le istituzioni con sobrietà, onore e disciplina, riconoscendosi nella nostra Carta comune che fonda le sue ragioni anche nei 100 mila morti della Resistenza. Riscrivere la storia di via Rasella o parlare di italiani morti e non di antifascisti e di ebrei è grave. C’è una parte giusta e una sbagliata della storia, i partigiani erano dalla parte giusta, non si può travisare. Le camice nere non torneranno – ha concluso Boccia – ma i capisaldi della nostra storia e della nostra Repubblica devono essere fermi e vanno difesi dal germe del fascismo che si nasconde in molte intolleranze”.


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