Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato: le opposizioni hanno bloccato i lavori del Parlamento per protestare contro i ministri Nordio e Piantedosi che hanno deciso di non venire più a riferire in Aula. E adesso?
«Adesso insistiamo perché il governo ha il dovere di venire a spiegare cosa è successo. Non pensino di sottrarsi alle loro responsabilità perché il Parlamento non è stato abolito. Ritengono che per gestire le politiche migratorie sia necessario scendere a patti con i criminali? Ce lo dicano in Aula. Giorgia Meloni e i suoi ministri stanno scappando dai loro doveri, ma non si permettano di trasformare una vicenda politica in un complotto contro il governo. Questa vicenda ha dimostrato che il governo non ha idea di come gestire i flussi migratori, ma si abbassa a fare accordi con criminali ricercati».
Quindi proseguirete con il vostro Aventino?
«No, non è un Aventino. Noi abbiamo risposto a una mancanza di rispetto istituzionale, tant`è vero che dopo le nostre proteste i primi a venirci incontro, perché oggettivamente in imbarazzo, sono stati i presidenti di Camera e Senato. E il governo che deve darsi una regolata. Non c`è ancora il premierato ma Meloni si comporta come ci fosse già».
Quindi che farete?
«Insisteremo affinché venga la presidente del Consiglio e se non verrà insisteremo perché venga il ministro della Giustizia, che probabilmente ha mentito. Per noi è molto grave che Meloni trovi il tempo di parlare, a modo suo, della vicenda Almasri nei video o in iniziative pubbliche, ma non senta la necessità da capo del governo di venirne a parlare in Parlamento. È evidente che nei video si può fare propaganda e attaccare la magistratura. Evidente, ma scorretto».
Voi del Pd vi siete schierati con i magistrati…
«Noi non ci schieriamo con nessuno, la vicenda giudiziaria farà il suo corso. Noi difendiamo sempre la Costituzione e il principio di separazione tra i poteri dello Stato. Noi vogliamo un chiarimento politico e ci auguriamo che il governo non si nasconda dietro una denuncia che non significa inchiesta. È la destra che, come al solito, con riflesso pavloviano, sta trasformando una vicenda politica in un complotto contro il governo per poter attaccare la magistratura. Ma la comunicazione ricevuta da Meloni e dai ministri non c`entra nulla con il doveroso rapporto tra governo e Parlamento».
Non ritenete, come sospetta qualcuno nella maggioranza, che quella notifica sia una ripicca dei magistrati per la separazione delle carriere?
«Sinceramente no. Tanti altri ministri, in altri governi, a partire dal Conte II durante la pandemia, e posso testimoniarlo direttamente, hanno ricevuto lo stesso tipo di comunicazione dalla magistratura senza scatenare conflitti come sta facendo la destra. Ma, ripeto, a noi interessa la questione politica. E il governo urla contro la magistratura spostando l`attenzione dal tema che abbiamo posto».
C`è chi, come Antonio Di Pietro, sostiene che il governo abbia agito così per la ragion di Stato…
«Meloni ha detto che lei non è ricattatile. Cosa vuol dire? Hanno liberato Almasri in nome di un accordo con quel Paese nella gestione, fallimentare, dei migranti? Lo vogliamo sapere».
Anche esponenti del Partito democratico hanno stretto patti con Tripoli in passato…
«Nel Pd guidato da Elly Schlein non c`è nessuna possibilità che si possano fare accordi con regimi di quel tipo. Noi non rifaremo accordi con regimi criminali ma, ripeto, ora è nostro diritto sapere se il governo Meloni pensa di gestire la questione dei flussi migratori attraverso accordi con il regime libico e i centri di detenzione in Albania costati un miliardo. A noi tutto questo sembra una follia».
La Corte d`appello di Roma non ha convalidato il trattenimento in Albania dei 43 migranti che quindi tornano in Italia…
«Questo succede quando il governo non rispetta le sentenze europee e i diritti umani. Meloni si rassegni, i centri in Albania sono un fallimento».


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