Senatore Boccia, neopresidente del gruppo dem a Palazzo Madama, il Pd ha scelto di rinnovare i presidenti dei gruppi parlamentari dopo un’assemblea partecipata lunedì. Quale il senso politico di questo passaggio?
«È il senso stesso del Partito democratico, un partito vivo, dalle molte sensibilità, che discute, si confronta e trova sempre una sintesi. Al Senato, così come alla Camera, il passaggio è avvenuto in maniera unitaria, è stato un bel segnale. Ringrazio la segretaria Schlein per l’attestato di stima, Simona Malpezzi per l’importante lavoro fatto in questi mesi in condizioni spesso non facili e tutti i colleghi e le colleghe del gruppo Pd al Senato per la fiducia. I gruppi parlamentari, con i tanti professionisti che ci lavorano e che ringrazio, sono il cuore dell’attività politica, la segretaria ha dato un’indicazione chiara: serve un raccordo permanente fra l’attività del partito e le attività parlamentari. I gruppi parlamentari saranno le braccia operative della segreteria in Parlamento».
Quali le priorità dell’opposizione dem a Palazzo Madama?
«Faremo un’opposizione dura e nel merito ad un governo che sta mettendo l’Italia ai margini. Il Pd avrà come punto di riferimento costante l’ascolto della piazza, della protesta dei più fragili, dei mille luoghi del lavoro, dei giovani. Questo governo di destra non parla mai di lavoro, di giovani, di precarietà. Continua a prendersela con i più deboli, con chi scappa dalla guerra, e strizza l’occhio ai furbi e agli evasori. In Europa siamo sempre più isolati, sui migranti si nascondono dietro alla più becera propaganda, sul Pnrr rischiamo di perdere risorse importanti. Li incalzeremo sul salario minimo, su una lotta seria per il clima e contro ogni forma di diseguaglianza, faremo le barricate in parlamento contro un progetto di autonomia differenziata che rischia di spaccare il Paese in due, a danno del Sud e delle aree interne e di montagna del paese».
Che rapporto avrete con il governo Meloni?
«Rispetto istituzionale ma non faremo sconti. Elly Schlein ha indicato una strada alternativa a questa destra, un’idea di società completamente alternativa che parla di difesa del pianeta, di sviluppo sostenibile, economia circolare, salario minimo, di diritti civili e sociali che vanno insieme. Tutto in un contesto in cui l’Italia torna protagonista in Europa. Su questi temi la differenza tra il Pd e la destra è netta».
A Rimini al congresso Cgil la Schlein ha ipotizzato la creazione di una sintonia con le altre forze alternative alle destre. Come e da dove si costruisce questo percorso?
«Dai temi su cui c’è una visione comune: se sulla necessità di avere un salario minimo siamo d’accordo, se la battaglia sui diritti civili e sociali ci vede dalla stessa parte, se sui migranti ci batteremo sempre per non lasciare mai in mare uomini, donne e bambini disperati, se tra gli evasori e gli italiani onesti noi stiamo dalla parte di chi paga le tasse, se davanti alle tante povertà proviamo a dare un sostegno, se per noi scuola e sanità pubblica sono diritti universali che vanno tutelati sempre, se crediamo che l’Italia sia una e deve restare unita allora si può lavorare insieme per trovare delle soluzioni condivise su cui incalzare questo governo».


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