“Meloni voleva fare Draghi ma è come Karamanlis
“Purtroppo siamo stati facili profeti di sventura e, parafrasando una vecchia canzone, ‘era già tutto previsto’. È passato un anno dall’insediamento del governo Meloni e da tempo abbiamo capito che non erano pronti. Tante promesse, nessuna mantenuta, se non quelle dei condoni erga omnes, alla faccia dei cittadini onesti. E ora, come da mesi denunciamo, Giorgia Meloni dovrà governare in deficit. Abbiamo sempre sostenuto che il 3,7 di rapporto deficit/Pil per il 2024 non sarebbe stato mai rispettato. Da tre mesi diciamo che il governo ha sbagliato questa primavera le previsioni nel Def e ora appare evidente che sarà costretto a scrivere una manovra ‘bonsai’ perché non ci sono risorse e per recuperarne un po’ saranno costretti a farlo in deficit. E tutto questo avviene in un contesto crescente di conflitti, ambiguità e tensioni con l’Europa, sul Pnnr, sulla ratifica del Mes, sulla riforma del patto di stabilità. Ora che si va abbondantemente sopra il 4% nel rapporto deficit/Pil, e non si sa per far cosa, visto che nella migliore delle ipotesi il governo allungherà quello che avevamo correttamente definito bonus per il 2023, senza la riduzione strutturale del cuneo fiscale anche per il 2024 e senza che nessun lavoratore veda benefici ulteriori per contenere sia l’inflazione maggiore subìta nel 2023 che quella prevista nel 2024. Stiamo entrando insomma nel disastro economico previsto, con inevitabili aumenti del costo del debito che aumenta asta dopo asta, mese dopo mese. Come da tradizione la destra sta riportando l’Italia nel baratro finanziario. La Meloni si era presentata come novella Draghi ma alla prima manovra si sta dimostrando come Kostas Karamanlis”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.


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