“Abbiamo chiesto l’audizione dell’ufficio parlamentare di Bilancio perché la giudichiamo essenziale rispetto ai numeri, alla luce dell’infortunio occorso quando lo studio del Servizio del Bilancio del Senato ha posto interrogativi molto semplici. Per questo insistiamo nel chiedere che l’Ufficio parlamentare di Bilancio sia messo nelle condizioni di avere il tempo necessario per svolgere la sua analisi e di fornire cifre e numeri, dal momento che non si tratta di ottenere solo un giudizio o un’interpretazione, ma di avere risposte puntuali ai quesiti che lo studio del Servizio di Bilancio, poi ibernato, aveva posto.
Due sono i temi sui quali insistiamo. È necessaria una chiara distinzione tra specialità e differenziazione. E poi è necessario capire se il modello di attuazione dell’autonomia differenziata del governo incida, e con quale impatto finanziario, sull’attuale e chiara distinzione costituzionale. A partire dalle differenze istituzionali. Un eventuale fondo di perequazione riguarda tutti o solo le regioni a statuto ordinario? Lo chiediamo perché le regioni a Statuto speciale hanno già avanzato in passato critiche sulla necessità di allineare i modelli perequativi. Ma tutto questo non si vede e incide sull’impianto generale. Solo una ricognizione seria del fabbisogno finanziario complessivo, che non appare nell’impianto del Ddl Calderoli, può chiarire la questione. La nostra domanda è: cosa accade ai Livelli essenziali delle prestazioni se le Regioni si trovano ad avere risorse insufficienti per garantire i servizi alla persona? L’assenza di un fondo di perequazione, che noi abbiamo con forza richiesto, può pregiudicare il fatto che le Regioni che non faranno richiesta di autonomia possano avere poi le risorse necessarie a garantire interamente i Lep? Noi abbiamo stimato che il fondo di perequazione necessario all’attuazione di questo ddl sia di almeno 60 miliardi, e si arrivi a 100 se si calcolano anche le infrastrutture. Vorremmo essere smentiti da numeri ufficiali, formali e possibilmente garantiti da uffici della Repubblica, ma per il momento non è così e questo ci preoccupa molto”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia è intervenuto in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama dopo l’audizione dell’UPB sul ddl Calderoli.


Ne Parlano