“Ai capigruppo di centrodestra diciamo: votare contro il nostro emendamento 6.301 a prima firma dei senatori Basso e Nicita, che prevede che i dati sui cittadini in possesso delle pubbliche amministrazioni, gestiti attraverso l’Intelligenza artificiale, siano su server italiani o su tecnologie satellitari controllate dall’Italia significa votare contro gli interessi degli italiani. Noi chiediamo che i server siano ubicati sul territorio nazionale e che le tecnologie di gestione dei dati siano sotto l’esclusivo controllo dello Stato. Ci devono dire cosa c’è di strano in questo emendamento, stiamo parlando di dati anagrafici, fiscali, sanitari, giudiziari di tutti coloro che vivono nel nostro Paese. Ci stiamo esprimendo su un concetto legato alla necessità che i dati in ambito pubblico, le nostre Amministrazioni pubbliche, abbiano infrastrutture ad esclusivo controllo nazionale. Su questo c’è stato un evidente cambiamento di posizione della maggioranza rispetto al precedente confronto con le opposizioni. Il sottosegretario Butti ci dica da dove è arrivato il no all’emendamento, e cosa c’e’ dietro. Lo dico perché anche sulla vicenda Paragon ancora aspettiamo di capire, abbiamo chiesto più volte un’informativa, dove siano i server e da chi siano controllati e che fine abbiano fatto i dati carpiti a giornalisti, militanti, sacerdoti. Dov’è finito il nazionalismo di questa destra nazionalista? Il voto contrario al nostro emendamento è un voto contro gli interessi dell’Italia e degli italiani”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.
Pubblicato il
in Comunicati Stampa, Lavori Pubblici, Comunicazioni, Innovazione tecnologica, Stampa