“Non posso tacere lo stupore che mi hanno suscitato le dichiarazioni di Cantone circa le iniziative che i lavoratori delle autostrade stanno conducendo per difendere il proprio lavoro”.
È quanto afferma in una nota il senatore del Partito Democratico Daniele Borioli.
“La stessa solidarietà che egli esprime – sottolinea l’esponente Pd – suona come parentesi di un ragionamento che boccia squalificale loro istanze, bollandole come “fatte per conto dei datori di lavoro” (così il virgolettato non smentito delle agenzie). Premetto: ho votato il nuovo codice perché sono favorevole a dare trasparenza al sistema con le gare. Al tempo stesso, sono stato firmatario di un emendamento (bocciato al Senato) che non le abolisce, ma ne attenua l’impatto, rendendole obbligatorie per il 60% dei lavorianziché per l’80%. Ho assunto la responsabilità di questa iniziativa parlamentare: perché i lavoratori mi hanno convinto delle loro buone ragioni a difesa dell’occupazione e perché la proposta emendativa traduce la soluzione individuata nel verbale che in data 6 novembre ha chiuso la trattativa tra le parti sociali e i Ministeri dei Lavori pubblici e dello Sviluppo economico. Appartengo a una vecchia cultura politica, che pretende il rispetto degli accordi. Quindi, e mi spiace che Cantone non lo sappia, i lavoratori delle autostrade lottano, certo,per difendere il lavoro, ma anche per chiedere il rispetto di un impegno assunto dal Governo con i loro rappresentanti. Altro, a loro, non si può chiedere. Che in questa vicenda siano in balloanche gli interessi dei concessionari lo sappiamo. Così come conosciamo sull’altro fronte l’interesse di ANCE, puntuale nel chiedere il rispetto rigoroso di questa parte del codice, quanto attiva nel sollecitare flessibilità sulle parti relative a subappalti e appalti integrati. Ognuno gioca la sua partita. Compito della politica è trovare la composizione degli interessi contrapposti e, in particolare, di tutelare i posti di lavoro. Sono ore decisive, alla Camera, per provare a risolvere il problema. Cantone dice che non esiste? Provi a spiegare perché e con quali altri accorgimenti si può garantire, nelle norme e nei fatti, che l’entrata in vigore del nuovo meccanismo non generi neppure un disoccupato. ANCE dal canto suo propone di risolverlo con il rafforzamento della clausola sociale. Tema più volte posto nell’iter del codice, e risolto poi nella forma molto blanda oggi prevista, per evitare di confliggere con le norme comunitariein materia di libertà d’impresa. Esiste una soluzione che garantisca l’assunzione, alle stesse condizioni contrattuali da parte delle imprese subentranti negli appalti e nei relativi subappalti affidati tramite gara, di tutti i lavoratori impiegati dalle imprese uscenti?”.
“I lavoratori chiedono risposte concrete e urgenti, ed è indispensabile che il Governo per primo se ne faccia carico, mantenendo gli impegni assunti” conclude Borioli.


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