‘Dai processi ci si difende nei processi. Pacificazione ed emergenza non possono pagare un prezzo alla giustizia’
È uno dei senatori «ribelli», quella cellula che non ne ha voluto sapere di votare Nitto Palma presidente della commissione Giustizia. Rosaria Capacchione ammette di fare ancora un po` fatica a ragionare come senatrice e a tenere a bada la cronista che è stata fino a due mesi fa in uno dei territori più difficili della Campania. Senatrice, reggerà il governo di servizio ed emergenza alla nuova ondata giudiziaria iniziata ieri con la condanna di Berlusconi sui Diritti tv?
«Non faccio previsioni di ordine politico perchè non ho gli elementi per dire se e quando Berlusconi deciderà di staccare la spina all`esecutivo. Mi metto però nei suoi panni. Quando ha dato vita a questo esecutivo sapeva che la condanna sarebbe arrivata e non solo questa. Era tutto molto prevedibile. Se ha ritenuto di dare vita a questa strana maggioranza due settimane fa, nella consapevolezza di quello che sarebbe accaduto, non ha senso staccare adesso».
E però il Pdl ha convocato per domani una manifestazione a Brescia in difesa del leader «perseguitato dalla giustizia».
«Non concepisco le manifestazioni contro i magistrati. Dai processi ci si difende nei processi, sono contraria per dna ad ogni tipo di esternazione contro i processi. Punto. Ancora una volta però mi voglio mettere nei panni di Berlusconi, le imputazioni, la certezza granitica di essere innocente ma anche un ruolo istituzionale così rilevante. Nei suoi panni non farei nulla di quello che sta facendo. Ragionerei su due opzioni. La prima è aspettare in silenzio e lasciare che le cose facciano il loro corso con massima fiducia nelle istituzioni…»
Come fece Andreotti. E forse non a caso nel collegio difensivo è arrivato il professor Coppi che ne fu il difensore …
«Ecco. La seconda opzione è lasciare la vita politica per fare tutte le battaglie che ritengo necessarie. Farei un passo indietro anche per levare dall`imbarazzo il mio partito. Perché finchè resto lì è chiaro che tutti diventano ostaggi e tutto diventa istituzionalmente sospetto. Faccio un esempio: potrei essere d`accordo su amnistia e indulto, ma siccome potrebbe beneficiarne anche Berlusconi, non si fa nulla. È tutto paralizzante».
 Se il presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma domani andasse alle manifestazione a Brescia dovrebbe dimettersi?
«Fu già inopportuno vedere due mesi fa due ex Guardasigilli, Palma e Alfano, marciare sul tribunale di Milano. Ora Palma ha un ruolo di garanzia tale che non credo possa permettersi un`iniziativa del genere. Ha detto dopo l`elezione che cercherà di conquistare la fiducia di chi non l`ha votato. Sia conseguente».
I Cinquestelle metteranno al voto subito la legge sulla ineleggibilità del Cavaliere. Il Pd che farà?
«Non se n`è ancora parlato. Per quello che mi riguarda voglio vedere il testo di legge, leggerlo. Sono però sempre contraria alle strumentalizzazioni ad personam. Sempre. A Grillo piuttosto avrei da chiedere come mai non ha voluto, prima, fare con noi altre cose…»
La Giunta per le autorizzazioni del Senato potrebbe essere presieduta da un leghista, nella malintesa convinzione che il Carroccio sia opposizione. Le sembra opportuno visto che quell`ufficio potrebbe diventare arbitro di dossier delicati?
«La scelta migliore sarebbe di dare quell`incarico ad uno svedese, uno straniero. Sono cresciuta con un cultura chiara di maggioranza ed opposizione. Ora è tutto un po` più complicato, Lega, Sel ognuno rivendica di essere opposizione ma erano parte di una coalizione…Sono contenta di non essere in quella Commissione».
Lei e altri sette senatori avete fatto saltare l`accordo Pd-Pdl sulle commissioni. Vi chiamano la ‘cellula estremista’. Le spiace?
«Affatto. Rivendico quella scelta. Vorrei far notare che quattro di quella presunta cellula sono donne».
La pacificazione e l`emergenza socio-economica hanno un prezzo. La giustizia può essere parte di quel prezzo?
«La giustizia non è un bene disponibile. Forse anche per questo abbiamo detto no a Palma. Detto questo, però, l`accordo, il baratto è nei numeri e nelle cariche. Tutto le caselle socio-economiche sono andate al centrosinistra perché appartengono al dna di questa parte della politica. Avrete forse notato che, all`opposto, tutto ciò che ha a che fare con legalità è stato appaltato al centro destra, Giustizia, Interno, servizi segreti. Più baratto di così…».

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