Ci ha ripensato? Felice Casson risponde: «Perché dovrei? Ci avevamo ben pensato prima e ora non ne vedo proprio il motivo».
Bella bagarre…ma ci sveli un mistero, gli emendamenti sono a titolo personale o sono del Pd?
«Sono stati sottoscritti da due relatori del gruppo Pd. Un magistrato e un avvocato. Ben consapevoli della scelta tecnica e processuale proposta. Non estemporanea o sognata di notte».
Ne ha discusso con altri senatori Pd?
«La scelta di bloccare la prescrizione dopo la sentenza di primo grado è inserita nel ddl 1.113, a mia prima
firma, ma sottoscritto da 30 senatori del Pd».
Di sinistra o renziani?
«Una ventina è renziana, Lumia, Cucca, Cirinnà, Chiti, Capacchione, Pagliari, Di Giorgi e altri. I Pd della
commissione Giustizia nel 2015 hanno firmato emendamenti simili».
Ora c`è freddezza nel Pd e la firma di Cucca traballa.
«Mi spiace per le pressioni politiche di vario genere sul collega. Serve una risposta tecnica e politica. Gli
scontri con Ap erano scontati, non a caso sono sempre quelli del lodo Alfano e del lodo Schifani».
Ma il Pd oggi non è quello dei lodi…
«Principi e valori dovrebbero restare gli stessi, anche con i cambi di governo e di segreteria».
Pensa davvero che Verdini stia con lei?
«Infatti non lo penso proprio».
Resta M5S contrario alle intercettazioni.
«Abbiamo votato il depistaggio con amplissima maggioranza ed ero relatore. Prima non si era mai riusciti a fare una legge su una materia scottante e divisiva. Ragioniamo senza pregiudizi e poi votiamo».
Di Maio chiede se la sua proposta è pure di Renzi e Orlando.
«Dovrebbero rispondere loro. Come relatori siamo dei tecnici e abbiamo fatto proposte tecniche».
Pensa che Ap possa accettare di far partire la prescrizione da quando si scopre il reato?
«Il ddl era già impantanato in commissione. Gli oltre 800 emendamenti già svelano la voglia ostruzionistica. Ma le nostre proposte hanno acceso i riflettori e rimesso in moto la partita».