”Su Repubblica di oggi si stima che col nuovo Senato si risparmierebbe oltre mezzo miliardo di euro l’anno grazie alla cancellazione delle indennita’. Arrotondando anche a 15 mila euro al mese, non a 14 come fa Repubblica, e moltiplicando per 320 senatori, anziche’ 315, il risparmio mensile sarebbe di 4,8 milioni, su base annua sarebbero 57,6 milioni, cifra ben lontana dal mezzo miliardo. La riduzione dei costi della politica e una sua maggiore sobrieta’ sono temi importanti. C’e’ la possibilita’ concreta di avere un risparmio piu’ consistente con due semplici misure”. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. ”Riduzione – propone Chiti – non solo del numero dei senatori a 100 ma anche di quello dei deputati, portandolo a 315 o al massimo 470. Diminuzione, da subito, delle indennita’ di deputati e senatori equiparandole a quella del Sindaco di Roma: si tratterebbe di un sostanziale dimezzamento. Sono proposte da tempo avanzate e non prese in considerazione. Sulla cancellazione delle indennita’ dei futuri senatori bisognerebbe anche essere prudenti dal momento che verra’ certamente stabilito un rimborso spese che copra i viaggi e il soggiorno di consiglieri regionali e sindaci in trasferta a Roma. Non si capisce invece – e’ la conclusione di Chiti – cosa c’entri con la riduzione della spesa pubblica il togliere ai cittadini il diritto di scegliere con il voto i propri rappresentanti in Parlamento”.

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