‘Il testo della legge elettorale depositato alla Camera presenta un’evidente svista che dovrà essere corretta. Non è infatti pensabile fare dei passi indietro rispetto alla rappresentanza di genere’. Lo afferma la senatrice del Pd Monica Cirinnà.

‘In particolare – aggiunge – è necessario reintrodurre il vincolo dell’alternanza di genere uno a uno (e non due a due come è previsto dal testo), sia nelle liste che nei capilista. E’ facile capire le profonde ragioni che risiedono in tale modifica: non solo per rispondere astrattamente a un principio costituzionale, ma perchè, in presenza di liste bloccate corte e dell’elezione soltanto dei primi della lista, nella pratica si giungerebbe ad un forte squilibrio nella rappresentanza di genere’.

‘Tra le tante interlocuzioni – conclude Cirinnà – in tema di legge elettorale e rappresentanza di genere ho sentito una voce autorevole sostenere che ‘si deve trovare il modo per rispettare la costituzione stando attenti al confine tra dovuta non discriminazione e non consentito privilegio’. La realtà è che le donne italiane non chiedono privilegi, ma una democratica rappresentanza paritaria che non le escluda, a maggior ragione ora che sarà diminuito il numero dei parlamentari con l’abolizione del Senato, dal prossimo Parlamento che dovrà affrontare tutte le grandi riforme che incideranno in modo decisivo sulla vita delle donne italiane e delle loro famiglie’.

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