Intervento in Commissione bicamerale infanzia e adolescenza
 Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. In Italia la sua ratifica è avvenuta nel 1991. Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza. Questo aspetto è stato ampiamente trattato anche nella mia proposta di legge, che depositerò in Senato proprio nei prossimi giorni, che punta alla regolamentazione della prostituzione, introducendo, a proposito del sesso praticato con minori, l’inescusabilità dell’ignoranza della età inferiore ad anni sedici della vittima per i principali delitti contro la personalità individuale, poiché sono convinta che il cliente di minori vada sempre e comunque punito. La prostituzione minorale è un fenomeno purtroppo sempre più diffuso, per quanto sommerso. Le esperienze, avute in questi anni, dagli psicoterapeuti della SIIPAC (Società italiana di intervento sulle patologie compulsive ) hanno fornito una serie di caratteristiche dei clienti della prostituzione minorile, evidenziando che spesso dietro a questi clienti si nascondono persone che non vogliono accettarsi come “vecchi” e, quindi, cercano le adolescenti facendo finta di conquistarle con il loro aspetto, ingannando il fatto che le ragazzine lo fanno per soldi. I clienti della prostituzione minorile, sono quasi sempre benestanti, sposati con figli, uomini molto attenti a non farsi riconoscere o uscire allo scoperto. Tutta questa disamina può essere si interessante per una comprensione psicologica e sociologica, oltre che umana, del problema, ma non risolve il fatto in sé che, a mio avviso, va affrontato – come difatti afferma la proposta di legge da me presentata- considerando il cliente penalmente responsabile del reato che ha commesso. Poi, se è “malato” verrà curato da chi di dovere, magari in carcere! Ed infatti nell’art.2 della mia proposta di legge, si richiedono modifiche al codice penale e al decreto legislativo 8 giugno 2001, n.231,ed in particolare dell’art. 600-bis che viene sostituito con il seguente: (Prostituzione minorile) ). –È punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 15.000 a euro 150.000 chiunque: a) recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto; b) favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000… Ovviamente nella mia proposta si sottolinea l’importanza della prevenzione per la quale viene chiamata in causa la scuola . L’educazione sessuale, come educazione alla conoscenza del proprio corpo, della sessualità come attività integralmente umana, che riguarda il corpo, ma anche il cervello e le relazioni, dovrebbe essere una parte importante dell’educazione dei bambini e degli adolescenti. La mia proposta di legge è un modestissimo tentativo di realizzare e di avviare quanto si recita nel secondo comma dell’art.3 della nostra Costituzione Repubblicana :” E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno svolgimento della persona umana”.

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