“Un cortometraggio potente che in soli 3 minuti ci dice molto della cultura patriarcale che sottende alla violenza. Una scelta, quella della regista, Angela Prudenzi, che capovolge la prospettiva raccontando la violenza dal punto di vista di chi la agisce”. Lo ha detto la senatrice Cecilia D’Elia del partito democratico, vicepresidente della commissione bicamerale sul femminicidio durante la conferenza stampa ‘Quando non saremo più vittime’ su iniziativa della senatrice Daniela Sbrollini.
“Sulla violenza di genere – ha poi proseguito D’ Elia – abbiamo fatto enormi passi avanti, producendo norme e costruendo saperi, ma sappiamo che è un fenomeno trasversale, pervasivo, che si basa su una cultura patriarcale fortemente radicata. Una cultura maschile proprietaria che guarda alle donne come qualcuno da controllare.
Sappiamo perciò che occorre fare ancora un grande lavoro, soprattutto sul punto dove il paese è ancora debole: la prevenzione, la formazione, l’educazione. Su questo abbiamo preso un impegno unitario ma la discussione è ferma. Aspettiamo ancora i decreti attuativi della legge sulle statistiche e manca il nuovo Piano”, ha poi concluso la senatrice e vicepresidente della commissione bicamerale sul femminicidio Cecilia D’Elia.