“Cosa è successo questa notte a via Patini, fuori dall’ufficio immigrazione della questura? Veramente un uomo è morto all’addiaccio, nella vergognosa coda notturna a cui i migranti sono costretti per accedere alle procedure di sportello dell’ufficio immigrazione della Questura di Roma? Nel piangere l’irreparabile perdita di una vita umana, torniamo a denunciare lo scandalo di quelle code, di una normativa e di una organizzazione di un servizio pubblico che sono fatti per dissuadere e spingere nella irregolarità i migranti, fino al rischio di tragici eventi come quello di questa notte. Una situazione – prosegue D’Elia- che si verifica da quando il decreto-legge 133/2023 è entrato in vigore e che di fatto ha comportato una netta riduzione delle domande accolte”. Lo dice la senatrice del Pd Cecilia D’Elia.
“Precisamente un anno fa – continua D’Elia- ho portato, con una interrogazione, all’attenzione del governo la questione e denunciato una palese violazione dei diritti umani. Ne era seguito poi un periodo di maggiore organizzazione e quindi anche di più umano trattamento. Cosa è accaduto ora? Siamo nuovamente in una situazione fuori controllo, con una riduzione delle domande accolte così drastica che porta davanti alla Questura di Roma una calca disumana di oltre 200 persone che provano ad essere tra i primi a fare richiesta di protezione internazionale.
È necessaria una iniziativa risolutiva, perché il diritto a presentare domanda di protezione internazionale è un diritto garantito dalla Costituzione”.