‘Adesso, finita la campagna elettorale, la riforma del Senato può davvero diventare un messaggio positivo per un Paese che chiede alla politica unità e cambiamento’. Così Francesco Russo e il gruppo dei “facilitatori’ (fra cui Massimo Caleo, Camilla Fabbri, Stefano Vaccari, Rosanna Filippin e Stefano Esposito) in merito alla riforma della Costituzione in discussione a palazzo Madama. ‘Abbiamo presentato emendamenti condivisi fra esponenti di diverse sensibilità – sottolineano i senatori – perché siamo certi che il nuovo Senato debba essere in netta discontinuità con l’attuale assetto di bicameralismo paritario. Crediamo, comunque, che il nuovo Senato possa rappresentare non una camera a mezzo servizio ma un vero modello di parlamentarismo, innovativo ed inedito a livello internazionale. Abbiamo immaginato tre pilastri di questo nuovo Senato per farne un Senato delle Autonomie, un Senato delle Garanzie e soprattutto un Senato Europeo. Un Senato cui vogliamo lasciare competenze importanti in tema di legislazione costituzionale, elettorale, europea e in merito agli organi dello Stato e delle autonomie; un Senato che eserciti un ruolo di positivo bilanciamento dei poteri in merito all’elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti della Corte e del CSM, e che abbia la possibilità interfacciarsi direttamente con la Corte Costituzionale. Infine – e questa vorremmo fosse la caratterizzazione più innovativa e originale – un Senato che aiuti a europeizzare l’Italia. ‘Un Senato cui spetti seguire da vicino la formazione della legislazione europea nella sua fase ‘ascendente’ – concludono gli esponenti pd – e che sappia monitorarne gli effetti in fase ‘discendente’ anche valutando la capacità italiana di sfruttare al meglio i programmi e i fondi comunitari. La composizione, invece, non può e non deve essere un problema che blocca la riforma. Certamente vanno ridotti i parlamentari: auspichiamo, però, che i nuovi senatori pur scelti fra sindaci e consiglieri regionali, vedano salvaguardata al contempo la possibilità di far esprimere i cittadini. Per questo, anche per provare a comporre le diverse istanze continuiamo a proporre la figura di senatori/consiglieri regionali eletti contestualmente al resto del consiglio regionale’.
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