Con l’intervento di fine seduta della senatrice Pd Laura Fasiolo proseguirà oggi la staffetta contro il femminicidio e “per ricordare ogni donna uccisa per mano di un uomo a cui è o è stata legata da relazione amorosa”.

“Continueremo – dice Laura Fasiolo – fino a che sarà necessario ricordare al Parlamento e al Paese l’urgenza di arginare la violenza contro le donne. Stasera ricorderò Loretta Girotti, 54  anni, makeup artist diplomata, uccisa all’alba di sabato a Laveno Mombello, in provincia di Varese, dal marito che ha poi confessato di averla presa a martellate. Sempre nella notte tra venerdì e sabato, a  Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo, i carabinieri hanno fermato Giovanni Baiada, 80 anni, pensionato, con l’accusa di avere ucciso la moglie, Maria Licari, 70 anni, con un colpo alla testa. In Italia ogni 2,2 giorni viene uccisa una donna, il 46,3% delle donne muore per mano del partner. Sui media la violenza sulle donne è quasi sempre descritta come frutto di motivi passionali e dunque lo stereotipo del delitto d’onore si trasforma in quello della gelosia, con l’uomo sempre oggetto di compassione e la donna in parte responsabile. Si tratta di una falsa rappresentazione della realtà. Il femminicidio è quasi sempre l’estremo risultato di una serie di comportamenti violenti di lunga data, spesso non denunciati.

Con la legge 119 del 2013, il nostro paese ha riconosciuto la violenza sulle donne come violazione dei diritti umani e discriminazione di genere. Il piano antiviolenza e gli interventi di prevenzione vanno attuati e per questo faccio un appello  alla ministra per le Pari Opportunità e al governo tutto. E poi un appello ai media: si smetta di giustificare gli assassini e di colpevolizzare le donne, e un appello al paese – conclude Laura Fasiolo – sono 160 le donne uccise ogni anno, non possiamo più accettare questa mattanza”.

 

 


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