“Non è mai edificante quando in Parlamento, fatta salva la legittima manifestazione delle opinioni e posizioni, si arriva alla rissa perché questo significa negare alle cittadine e ai cittadini gli strumenti per comprendere il merito di queste diverse posizioni. Alcune modalità sono davvero sbagliate, diseducative, aggressive e anche incoerenti rispetto al contenuto di un ddl che si prefigge di contrastare l’odio omotransfobico” così la senatrice Valeria Fedeli intervenendo oggi in diretta a Radio InBlu a proposito del ddl Zan in aula al Senato. “Su questo testo, pur con numeri con altissimi, una maggioranza c’è e visto che in politica i tempi sono importanti, se c’era un tempo per la mediazione doveva essere in commissione giustizia. Adesso è il tempo di discutere in Aula, così che il confronto parlamentare, doveroso e dovuto, possa svolgersi e poi vedremo martedì mattina quali e quanti emendamenti verranno depositati. Certo, con il voto segreto – ha aggiunto la senatrice dem – i rischi ci sono e sarebbe sbagliato non tenerlo in conto. Ma il dibattito parlamentare può aiutare a capire l’entità di questo rischio. Qualificare politicamente le ragioni anche dei limiti presenti nel ddl ma ponendo come obiettivo la necessità di arrivare a una legge attesa da molti anni mi sembra corretto. Io stessa ho avanzato pubblicamente delle perplessità – ha spiegato Fedeli – penso in particolare alle definizioni presenti nell’articolo 1 che, come molti costituzionalisti, considero troppo indeterminate per garantire quella certezza e determinatezza su cui si basa la procedura penale per orientare i comportamenti dei cittadini e le scelte dei giudici. Una norma chiara deve essere tassativa per essere pienamente comprensibile da tutti. Inoltre considero sbagliato, un arretramento culturale rispetto alle battaglie portate vanti finora per accrescere l’empowerment femminile, aver inserito le donne tra le minoranze fragili da tutelare. Le donne sono la maggioranza della popolazione e, come prescrive l’articolo 3 della Costituzione, il nostro compito deve essere quello di rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono alla libertà e alla piena partecipazione delle donne alla vita del Paese”.


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