“Nel corso di un’estate così gravemente caratterizzata da problemi importanti nel settore dei trasporti e da un fenomeno della siccità tanto drammatico, la scelta del governo di intervenire con un provvedimento necessario e urgente sarebbe persino potuta essere, per una volta, una buona notizia. Ma purtroppo basta leggere il testo del decreto in conversione per capire come, delle questioni necessarie e urgenti, non vi sia alcuna traccia, per favorire tutt’altre materie e urgenze – così in una nota il Senatore del PD Michele Fina – in particolare le urgenze volute dalla Lega, in una dialettica interna con Fratelli d’Italia e Forza Italia sempre più incontenibile.
Meglio avrebbe fatto il Governo a denominare questo decreto “DL Ponte”: in effetti siamo di fronte ad un insieme di procedure in deroga per accelerare l’iter tecnico-amministrativo dell’opera, sacrificando i principi di trasparenza e buona amministrazione sull’altare della propaganda di governo. Abbiamo rimarcato nel dibattito in Aula e nelle commissioni tutta la nostra contrarietà a questa opera costosa e dannosa.
Scelta politica e soluzioni normative del tutto fuori dalla logica proprio mentre le regioni toccate da questa faraonica opera soffrono gravemente per una siccità che sta mettendo in ginocchio le reti idriche, l’agricoltura, i trasporti e l’economia: questi si, settori che avrebbero bisogno delle risorse pubbliche bruciate per il ponte al fine di vedere mitigati i disagi che i cittadini del mezzogiorno, e non solo, soffrono da decenni.
Siamo di fronte, dunque, alla conversione dell’ennesimo decreto che sui temi infrastrutturali non si cura delle autentiche criticità del Paese, non guarda alla programmazione e non interviene sulle emergenze; altrettanto sui temi ambientali e sulla prevenzione dei cambiamenti climatici non mette in campo misure e risorse, ma si limita a guardare al passato. Su ponte sullo stretto, sport e norme ordinamentali nella migliore delle ipotesi alimenta confusione, nella peggiore genera forzature”

Ne Parlano