‘Quello che dal 7 gennaio discuteremo nell’aula di Palazzo Madama è un sistema elettorale che riguarda esclusivamente il rinnovo della Camera dei Deputati, una riforma volutamente circoscritta al metodo di composizione di quella che sarà l’unica Camera elettiva in ragione dell’approvazione della riforma costituzionale che porta al superamento del bicameralismo perfetto e che attribuisce alla sola Camera dei Deputati il voto di fiducia. Questo e’ il senso del lavoro che si è svolto nell’altro ramo del Parlamento e che ci ha consegnato questo testo. In commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama abbiamo cominciato a lavorare sul testo che ci è giunto da Montecitorio. Alla fine della discussione generale, prendendo spunto dalla maggioranza degli interventi e cercando di individuare un terreno condiviso ho avanzato una serie di proposte emendative al testo che avevano l’obiettivo di tenere insieme e coniugare al meglio le esigenze della governabilità e della stabilità degli esecutivi con quella della garanzia di rappresentatività delle forze politiche che si presentano alle elezioni politiche. In questo senso andavano le mie proposte per l’abbassamento della soglia di accesso alla ripartizione dei seggi, per l’innalzamento della quota di consensi che nel nuovo sistema avrebbe dato diritto al l’assegnazione del premio di maggioranza e per l’introduzione di un sistema di riequilibrio di genere. Negli emendamenti che avevo presentato in commissione cercavo di individuare il profilo di un sistema coerente con le esigenze che avevamo individuato durante la discussione. La mole di emendamenti presentati alle mie proposte di fatto ha purtroppo impedito il proseguire di nostri lavori in commissione. Resto convinta che il nesso tra governabilità e rappresentanza debba essere la chiave che può portare a modificare il testo giunto dalla Camera e a renderlo corrente con le esigenze del sistema parlamentare che stiamo riformando’. Lo ha dichiarato questa mattina la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, Presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, durante l’ incardinamento della riforma della legge elettorale nell’aula del Senato.
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