“Servono interventi urgenti per migliorare la qualità dell’occupazione in Italia. Dal rapporto Inapp 2024 emerge una fotografia dettagliata delle criticità del mercato del lavoro, i numeri elaborati portano alla luce i problemi strutturali, a partire dall’alta percentuale di inattivi. Oltre un terzo delle persone in età lavorativa non lavora e non cerca lavoro, un numero in costante crescita che sta condizionando anche i numeri sull’occupazione reale nel Paese. Si aggiunga che circa i due terzi del mancato utilizzo delle risorse umane in età di lavoro, in prevalenza giovani e donne, sono concentrati nelle regioni del Mezzogiorno, dove la necessità di investimenti per il rilancio della produzione è sempre più urgente”. Lo afferma la senatrice Pd Annamaria Furlan commentando il rapporto annuale dell’Istituto nazionale per l’attuazione delle politiche pubbliche.
“Il problema degli inattivi è strettamente connesso ad un’altra criticità cronica, il mismatch tra domanda e offerta. Alla base c’è la questione della formazione, su cui il nostro Paese investe poco e male, e dei contratti – prosegue Furlan – . Dall’analisi dell’Istituto si conferma anche il problema della disoccupazione femminile, strettamente collegato all’assenza di servizi di cura capaci di sopperire al carico di lavoro famigliare che ricade tutto sulle donne. Due donne su tre che escono dal mondo del lavoro lo fanno per far fronte al lavoro di cura che dovrebbe essere sostenuto dai servizi pubblici, ancora drammaticamente carenti soprattutto al Sud” sottolinea la senatrice del Partito Democratico.
“Lo spaccato che emerge dai dati dell’Inapp è preoccupante per la qualità dell’occupazione, soprattutto in raffronto con i paesi dell’Unione Europea. Il nostro Paese manca di personale qualificato proprio nei settori strettamente connessi alla spesa pubblica come la sanità, la pubblica amministrazione e l’istruzione. E’ evidente – conclude la senatrice Furlan – che davanti ad una situazione così critica servono risposte strutturali, investimenti e correzioni legislative che siano in grado si avviare un piano nazionale per la buona occupazione”.


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