Andrea Giorgis, lei è capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali del Senato: siete pronti a collaborare sul premierato con la maggioranza? Lo ha chiesto all`opposizione Alberto Balboni, presidente della Commissione…
«Nelle parole di Balboni vedo affiorare la consapevolezza che il premierato sia una riforma pasticciata, così come lo è l`autonomia differenziata di Calderoli».
Perché dice così?
«Balboni chiede una collaborazione, invoca i nostri emendamenti. Il punto è che questa riforma non migliora il funzionamento delle istituzioni, non garantisce più stabilità, ma riduce soltanto la partecipazione democratica alla scelta del capo. E la maggioranza se ne sta rendendo conto, a cominciare dalla Lega».
La Lega ha mosso rilievi, ma è favorevole alla riforma.
«Ha evidenziato, come noi, la necessità di conoscere la legge elettorale e di fugare i dubbi di illegittimità che a nostro avviso non è possibile fugare».
Perché?
«Così come è concepita la riforma rischia di essere incostituzionale e del tutto contraddittoria. Cambia la natura del Parlamento».
In che modo?
«Con l`elezione diretta del presidente del Consiglio e la contestuale elezione di una “sua” maggioranza eletta per “trascinamento”, si passerà dalla primazia del Parlamento alla primazia del governo. E un cambiamento radicale del modello di democrazia che determina una concentrazione del potere che non ha eguali consegnando alla maggioranza anche la possibilità di eleggere il presidente della Repubblica. Come evidenziato in sede di audizioni».
Insieme alla riforma del premierato dovete affrontare anche la legge elettorale.
«Già e bisognerebbe discuterla insieme. Ma la ministra Elisabetta Casellati ci ha detto che scopriremo la legge elettorale dopo aver votato il premierato. Una dichiarazione incomprensibile e poco rispettosa del Senato».
Per la legge elettorale c`è un problema di soglia e di premio di maggioranza.
«La ministra ci ha detto che sarà prevista una legge elettorale che garantisca la rappresentanza del Parlamento. Ma in che modo? Se si mette una soglia, magari del 40%, e nessuno la raggiunge che si fa ? Si dà ugualmente il premio di maggioranza alle liste collegate al presidente del Consiglio eletto? Ma ciò non garantisce affatto la rappresentatività ed è dunque a rischio dì incostituzionalità».


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