“A fronte della richiesta di fare una calendarizzazione dei lavori per conoscere per tempo gli argomenti, ma soprattutto per conoscere quante ore dedicheremo a questa proposta, il Presidente ha perso le staffe. Si è determinata una situazione che io voglio sperare non si ripeta mai più. Quest’oggi e questo confronto usiamolo affinché si faccia, tutti insieme, un’opera di riconduzione nei binari di un confronto civile e ragionevole di una discussione che non può essere più contratta e più mortificata di quanto avvenga quando noi convertiamo in legge i decreti-legge o di quanto è avvenuto con la discussione sull’autonomia differenziata. Spero che questo confronto in Aula ci aiuti a rimettere nei giusti binari una discussione che è molto importante, perché tocca la Carta costituzionale e ridefinisce parti significative della nostra forma di Governo”. Per questo chiedo: era conveniente iniziare la trattazione degli emendamenti alla sera, alle ore 20, dal momento che già dal mattino alle 8,30 eravamo in Commissione Affari Costituzionali per discutere di un altro provvedimento? Perché iniziare l’illustrazione e quindi il percorso di una riforma costituzionale, che viene raccontata come la madre di tutte le riforme, alle ore 20 di sera, quando dalle 8,30 eravamo già in Commissione? Lo ha detto il senatore Andrea Giorgis intervenendo in Aula in merito ai lavori in Commissione Affari Costituzionali sulle Riforme.


Ne Parlano