“È grave, è incomprensibile che governo e maggioranza abbiano bocciato gli emendamenti del PD che chiedevano di far proseguire le norme – adottate durante il COVID – che hanno consentito fin qui ai detenuti che già erano in semilibertà o erano ammessi al lavoro esterno e per questo uscivano dal carcere per lavorare, di rimanere a dormire nel proprio domicilio, in comunità. Senza tornare a dormire in carcere, evitando rischi di portare contagio all’interno degli istituti”. Così i senatori PD Andrea Giorgis e Walter Verini, primi firmatari degli emendamenti
“Queste norme – aggiungono – insieme a quelle che consentono ai detenuti con un fine pena inferiore si diciotto mesi di accedere alla detenzione domiciliare (se non avevano commesso delitti indicati dall’ 4bis legge 354/75 e dagli art. 572 e 612 bis) scadranno tra 18 giorni e circa 350 persone, di fatto recuperate e riabilitate, che non hanno in questo periodo violato alcuna regola di buona condotta, dovranno tornare la sera in carcere”.
“È una scelta incredibile – concludono i senatori Pd – che aggrava anche la pesante situazione di sovraffollamento. Chiediamo perciò al Ministro Nordio di intervenire subito, di adottare un provvedimento urgente utile a proseguire la semilibertà fuori del carcere”.