Viareggio: contestano Manuela Granaiola (Pd), lei apre le porte ma loro rifiutano di entrare
Ha aperto la porta alla manifestazione organizzata davanti alla propria abitazione. È stata questa la scelta di Manuela Granaiola, senatrice del Partito democratico, che i Cinque stelle sono andati «cercare a casa», come annunciato da settimane, per il flash mob antiparlamentari organizzato dai membri del movimento di Beppe Grillo. Happening sulla soglia di casa, ed happening all`interno. Dove Granaiola aveva messo a disposizione snack e bevande, invitando gli stessi protagonisti del flash mob ad entrare per poter discutere con lei le questioni che hanno dato il via all`iniziativa. Una possibilità di incontro e dialogo che non è stata accolta.
D`altra parte i toni si erano fatti sempre più roventi, in queste festività. L`ex candida- to sindaco per Forte dei Marmi, David Lucii, si era augurato la «fine molecolare» per la parlamentare Pd. Salvo poi spiegare pubblicamente che non si trattava di augurare la morte a nessuno, ma che il riferimento era alla «fine di questo mondo politico che ha disintegrato il futuro dei nostri figli».
Alla vigilia della manifestazione, però, toni e spirito erano rimasti identici al dibattito infuocato nella Rete. La canzone della Befana, opportunamente rivisitata, che gli organizzatori del flash mob hanno portato fin sulla soglia della casa della parlamentare, ha avuto riferimenti pesanti. Con alcuni passaggi extraitaliani, là dove si recita «senatrice Granaiola ci hai svenduto all`Europa e il Pd che ti difende alla Merkel poi si arrende». Il riferimento è alla battaglia dei balneari contro le aste degli stabilimenti. Fuori, in piazza, i cartelli sul no alla vendita delle spiagge e dentro casa della se- natrice tutti i rappresentanti dei balneari viareggini, uniti al fianco della parlamentare che sta seguendo la vicenda fin dai primi momenti.
«Avevo preparato un po` di carte sul lavoro che ho svolto e svolgo – è stato il commento di Granaiola, dopo aver incassato il rifiuto ad incontrarla – e avrei volentieri parlato con i promotori della manifestazione. Peccato…».
Eppure i temi messi su volantini e canzoncina non erano da poco: il pasticcio dell`emendamento prima approvato e poi ritirato che avrebbe penalizzato i Comuni impegnati a contrastare il fenomeno delle slot machine; le aste degli stabilimenti balneari; l`utilizzo dell`uranio impoverito; il decreto salva-Carnevale di Viareggio che non è ancora arrivato in fondo all`iter previsto. Un elenco scivoloso per gli esponenti del Movimento Cinque stelle: là dove imputano alla parlamentare Pd di non aver fiatato di fronte alla presidenza del Consiglio che non si è costituita parte civile nel processo per la strage.
Proprio Granaiola scrisse al primo ministro Letta contestando questa scelta, senza ottenere risposta. Tanto che, nei giorni scorsi, al suo fianco si è levata la voce dei familiari delle vittime della strage. Anche per ricordare le molte volte che Granaiola non ha risparmiato all`amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, critiche e commenti forti.
«Deputati e senatori della circoscrizione Toscana, è tempo di dare risposte al popolo sovrano in merito al vostro operato», scrivono i Cinque stelle che concludono con toni da Apocalisse: «È tempo che voi siate giudicati ma soprattutto è il momento di cambiare perché voi non ci rappresentate.
D`altra parte i toni si erano fatti sempre più roventi, in queste festività. L`ex candida- to sindaco per Forte dei Marmi, David Lucii, si era augurato la «fine molecolare» per la parlamentare Pd. Salvo poi spiegare pubblicamente che non si trattava di augurare la morte a nessuno, ma che il riferimento era alla «fine di questo mondo politico che ha disintegrato il futuro dei nostri figli».
Alla vigilia della manifestazione, però, toni e spirito erano rimasti identici al dibattito infuocato nella Rete. La canzone della Befana, opportunamente rivisitata, che gli organizzatori del flash mob hanno portato fin sulla soglia della casa della parlamentare, ha avuto riferimenti pesanti. Con alcuni passaggi extraitaliani, là dove si recita «senatrice Granaiola ci hai svenduto all`Europa e il Pd che ti difende alla Merkel poi si arrende». Il riferimento è alla battaglia dei balneari contro le aste degli stabilimenti. Fuori, in piazza, i cartelli sul no alla vendita delle spiagge e dentro casa della se- natrice tutti i rappresentanti dei balneari viareggini, uniti al fianco della parlamentare che sta seguendo la vicenda fin dai primi momenti.
«Avevo preparato un po` di carte sul lavoro che ho svolto e svolgo – è stato il commento di Granaiola, dopo aver incassato il rifiuto ad incontrarla – e avrei volentieri parlato con i promotori della manifestazione. Peccato…».
Eppure i temi messi su volantini e canzoncina non erano da poco: il pasticcio dell`emendamento prima approvato e poi ritirato che avrebbe penalizzato i Comuni impegnati a contrastare il fenomeno delle slot machine; le aste degli stabilimenti balneari; l`utilizzo dell`uranio impoverito; il decreto salva-Carnevale di Viareggio che non è ancora arrivato in fondo all`iter previsto. Un elenco scivoloso per gli esponenti del Movimento Cinque stelle: là dove imputano alla parlamentare Pd di non aver fiatato di fronte alla presidenza del Consiglio che non si è costituita parte civile nel processo per la strage.
Proprio Granaiola scrisse al primo ministro Letta contestando questa scelta, senza ottenere risposta. Tanto che, nei giorni scorsi, al suo fianco si è levata la voce dei familiari delle vittime della strage. Anche per ricordare le molte volte che Granaiola non ha risparmiato all`amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, critiche e commenti forti.
«Deputati e senatori della circoscrizione Toscana, è tempo di dare risposte al popolo sovrano in merito al vostro operato», scrivono i Cinque stelle che concludono con toni da Apocalisse: «È tempo che voi siate giudicati ma soprattutto è il momento di cambiare perché voi non ci rappresentate.