Ambiente: il decreto Terra dei Fuochi e Ilva

Con il decreto legge sulle ‘emergenze ambientali’, al quale il Senato ha dato l’ok definitivo dopo le modifiche della Camera, il governo Letta affronta questioni drammatiche e annose come lo smaltimento illegale e la combustione di rifiuti industriali nella Terra Dei Fuochi in Campania e l’accelerazione del risanamento dell’Ilva.

Agricoltura in Campania: sicurezza delle produzioni di eccellenza
La Terra dei Fuochi è soprattutto una zona di produzioni agroalimentari di eccellenza, come le mozzarelle di bufala. Per questo l’articolo 1 del decreto prevede, in Campania, il monitoraggio dei terreni e delle falde acquifere, al fine di verificare l’eventuale presenza di contaminanti causata dallo sversamento e dalla combustione dei rifiuti. La mappatura dovrà distinguere i terreni dell’agricoltura ‘food’ da quelli destinati ad altre colture. Gli istituti e le agenzie statali e regionali che già dispongono di alcuni dati, come l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Campania, dovranno effettuare indagini, anche col telerilevamento e presentare una relazione ai ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente, contenente proposte sugli interventi prioritari di bonifica.

Bonifica dei terreni dai rifiuti e screening sanitario della popolazione
L’articolo 2 riguarda le azioni e gli interventi di monitoraggio e tutela della salute nei territori della regione Campania. Viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Comitato interministeriale di coordinamento e indirizzo delle attività di monitoraggio e tutela. Un’apposita Commissione avrà il compito di adottare e coordinare un programma straordinario di interventi per la bonifica dei siti, la tutela della salute e il rilancio economico dei territori. La popolazione residente nei Comuni della Campania verrà sottoposta ad uno screening sanitario gratuito. Prevista maggiore informazione ai cittadini, anche con la pubblicazione dello studio ‘Sentieri’ dell’Istituto Superiore di Sanità sui Siti di interesse nazionale della Campania, che verrà prolungato oltre il 2009. L’articolo 2 bis attribuisce al Prefetto della Provincia di Napoli il coordinamento del contrasto delle infiltrazioni mafiose nelle opere di monitoraggio e bonifica dei siti. Nel complesso, tra stanziamento di fondi statali, utilizzo di risorse provenienti dalla confisca dei beni alle organizzazioni criminali della Campania e recupero di fondi regionali, si mobilitano circa 500 milioni di euro per le bonifiche dei siti inquinati.

Combattere i roghi: il nuovo reato di combustione illecita
L’articolo 3 riguarda la combustione illecita di rifiuti. Si introduce nell’ordinamento una specifica figura di reato che prevede la reclusione da 2 a 5 anni per chi appicca il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in aree non autorizzate. Le pene sono aggravate nel caso che i delitti siano commessi nell’ambito dell’attività di un’impresa o di una attività organizzata. I Prefetti delle province della Campania possono avvalersi di personale militare delle forze armate, per un massimo di 850 unità di personale, mentre per agevolare le indagini viene potenziato lo stanziamento in favore del Corpo forestale dello Stato. L’articolo 4 stabilisce quando, in caso di reato ambientale e di intervento dell’autorità giudiziaria, possano proseguire i procedimenti di competenza dei ministeri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Salute. L’articolo 5 proroga al 31 dicembre 2015 la gestione commissariale per la messa in sicurezza e bonifica delle aree di Giugliano (Napoli) e dei Laghetti di Castelvolturno (Caserta). L’articolo 6 semplifica e accelera il procedimento di nomina dei commissari straordinari per gli interventi contro il dissesto idrogeologico.

Ilva
L’articolo 7 modifica l’art. 1 del decreto legge 61/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge 89/201. Viene cambiata la procedura di approvazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell’ILVA di Taranto, specificando la portata dello stesso piano e le sue relazioni con le prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.). Si rafforzano i ulteriormente il ruolo e i poteri del commissario straordinario per l’attuazione delle misure del piano ambientale, definendo più precisamente tempi e modalità di esecuzione delle misure necessarie a questo scopo. Di particolare importanza è il potere assegnato al commissario di reperire le necessarie risorse, anche con il ricorso all’aumento di capitale vincolato al compimento del piano stesso e alla concreta messa in opera delle prescrizioni previste dall’Aia. L’articolo 8 prevede un’indagine supplementare sugli inquinanti dei terreni della zona Ilva e che i risultati siano comunicati alla Regione Puglia e all’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpa) pugliese. Anche in Puglia si autorizza uno screening sanitario gratuito per la popolazione.
L’articolo 9prevede misure per le imprese di interesse strategico nazionale in amministrazione straordinaria. Viene disposta la proroga dei termini di durata del programma e il potere dei commissari, nei casi in cui le vendite di aziende in amministrazione straordinaria siano oggetto di controversie di natura giudiziale, di negoziare con l’acquirente modalità gestionali volte a garantire l’ordinata prosecuzione dell’attività produttiva, nelle more della definizione del relativo giudizio.