La ministra Santanchè ha svolto un’informativa al Senato sulle notizie emerse dalla stampa in merito alla gestione delle sue società e alle presunte irregolarità nei bilanci e nella gestione del personale.
Stiamo ai fatti – ha detto Antonio Misiani – quello che è emerso è una galleria di ombre e brutterie non chiarite dalla ministra, in modo irrispettoso nei confronti degli imprenditori che si fanno il mazzo per pagare dipendenti e fornitori anche quando sono in difficoltà. La giustizia farà il suo corso, la ministra si difenderà se coinvolta, qui il tema è l’opportunità politica: può una ministra avere una società in debito con lo Stato italiano? Può una ministra di un governo che ha approvato un decreto lavoro il 1 maggio guidare un’azienda che non ha pagato i suoi dipendenti? Può una ministra che ha giurato di compiere la sua funzione pubblica con disciplina e onore rimanere al suo posto dopo questa sequenza di fatti? La risposta è no, non può rimanere al suo posto, come Santanché disse della ministra Idem. Oggi noi chiediamo a Santanché di essere coerente con se stessa, con le parole pronunciate negli anni. Le chiediamo di rassegnare le dimissioni per il bene del governo e delle istituzioni di questo Paese”.

Misiani: "Non ha dato risposte chiare, si dimetta"
Alfieri: "Da ministra nessuna risposta, solo spavalderia e toni sprezzanti"