‘Se l’Italia poteva vantarsi di essere la culla del diritto oggi rappresenta in Europa la palude dei diritti, la zona d’ombra di un progresso civile che si estende ormai anche alle giovani democrazie dell’est Europa’.
 Così il senatore democratico Sergio Lo Giudice saluta la notizia dell’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso da parte del parlamento sloveno.
 Il voto di oggi fa della Slovenia il quattordicesimo paese europeo ad aprire a gay e lesbiche il matrimonio, accanto a Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia. Il matrimonio egualitario è legge anche in 37 Stati USA e in altri Paesi come Argentina, Brasile, Canada, Messico, Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay.
‘Intanto – spiega Lo Giudice – il Parlamento italiano discute con fatica di una legge sulle Unioni civili secondo il modello presente in Germania, unico fra i grandi Paesi europei a non avere aperto al matrimonio data la longevità del governo della CDU. Ma se persino la Slovenia ha abbandonato quel modello per il matrimonio, la Germania sta rimanendo sempre più sola in Europa a prevedere un istituto distinto per riconoscere quello che la nostra Corte costituzionale ha definito il diritto fondamentale delle coppie dello stesso sesso al riconoscimento giuridico.
Ad ogni modo, se , come ha più volte annunciato il premier Renzi, saranno unioni civili e non matrimonio, le si facciano al più presto. Persino l’Estonia, primo Stato ex sovietico, c’é arrivata prima di noi. Ogni giorno che passa senza una legge rappresenta un accumulo di vergogna per l’Italia e le sue istituzioni politiche

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