‘Inutile richiamare discussione già affrontate. L’argomento ‘voto palese – voto segreto’ è chiuso da tempo. Non si torni su decisioni già prese. Si tratta di un voto a difesa del plenum, non sulla persona. Dal 1993 ad oggi, anche sulle autorizzazioni a procedere, le votazioni a scrutinio palese sono state 25 su 34′. Così il senatore del Partito democratico Francesco Russo, relatore in Giunta per il Regolamento. intervenendo in aula per difendere la decisione della Giunta a favore del voto palese sulla decadenza di Berlusconi.
Prosegue, ancora, la Senatrice (Pd) Doris Lo Moro, capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali e componente della giunta per le immunità ‘il 29 gennaio 2009 si è discusso un caso completamente diverso, si trattava della contestazione del senatore Di Girolamo e si era chiamati ad un votazione riguardante la persona. E’ per questo che il presidente Luigi Zanda, intervenendo in Aula, chiese uno scrutinio segreto. In questo momento, invece, non siamo davanti ad un caso assimilabile, perché la contestazione riguarda la composizione dell’assemblea e il fatto che il Senato debba essere composto in maniera legittima, non riguarda il singolo senatore, la persona. Che senso ha il fatto che la legge Severino, nella parte che disciplina il caso in esame, dice che se l’accertamento della causa di incandidabilità, e siamo nel caso di specie, interviene nella fase di convalida degli eletti la Camera interessata procede immediatamente alla deliberazione della mancata convalida? Ha senso proprio perché qui non è in discussione il destino di una persona, ma il destino del Senato, e questo segna la differenza e ci consente di risolvere in maniera diversa i due casi Di Girolamo e Berlusconi’.

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