“Sul salario minimo dalla maggioranza arriva un “no” secco e controcorrente rispetto alle soluzioni dei Paesi più avanzati per contrastare lavoro povero. Un “no” tutto ideologico, che non tiene conto di tre milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati. La destra dice “no” al minimo di 9 euro l’ora, ma qual è la controproposta? Nessuna. Per questa maggioranza è tollerabile che si lavori per 3/4 euro l’ora, sfruttati e lasciati alla povertà. C’è sempre però la social card una tantum…Così in una nota la senatrice Beatrice LORENZIN.


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