“Nell’interesse del sistema scientifico italiano e dei pazienti, bambini e adulti, che possono essere curati dalle CarT, cellule definite ‘un farmaco vivente’ altamente innovativo, spero che il Governo riprenda in mano in tempi rapidi il progetto CarT Italia, verifichi lo stato dell’arte dell’iter avviato, sblocchi i fondi stanziati e sostenga i centri di ricerca nazionali impegnati nella ricerca e nella cura con una visione complessiva e unitaria sul territorio nazionale. Non perdiamo anche questa occasione di innovazione e progresso del nostro Ssn”. Lo ha detto nell’Aula del Senato la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd.
“E’ una bella notizia di pochi giorni fa – ha spiegato la senatrice Lorenzin – l’infusione del trattamento CarT sulla prima paziente adulta affetta da sclerodermia, nell’ambito di uno studio di frontiera promosso da Fondazione Policlinico Gemelli e cofinanziato dal ministero della Salute. E’ solo l’ultimo dei successi che si stanno registrando dall’uso delle CarT: come ad esempio gli ottimi risultati presentati dal Bambin Gesù nel trattamento del neuroblastoma, o i risultati dello studio CarT/SIE sull’efficacia sui linfomi più aggressivi. Si apre una nuova era anche per i pazienti affetti da malattie reumatologiche autoimmuni sistemiche. Riconoscendo la portata scientifica ed industriale dei trattamenti CarT, nel 2019 il Parlamento italiano aveva promosso il ‘Progetto CAR-T Italia’ allo scopo di sviluppare una rete nazionale in grado di effettuare attività di ricerca e produzione di CarT. Con una delibera del 2019 il Cipe aveva accantonato 60 milioni per coprire le spese di investimento per la realizzazione di 6 centri di eccellenza e per lo sviluppo di una rete nazionale, da assegnare con specifico provvedimento del ministro della salute, previa intesa della Conferenza Stato Regioni. Le Regioni negli scorsi anni hanno formulato proprie candidature di centri per la produzione e somministrazione di CarT. Il ministero della salute ha quindi insediato una commissione tecnica allo scopo di individuare i centri cui destinare le risorse. Tale procedura non risulta però mai conclusasi e queste risorse non sono state assegnate. Le cell factory sono andate avanti con altri fondi come quelli del PNRR, o regionali, o progetto di ricerca. Ognuno è andato avanti come ha potuto. E’ ora che il governo- ha concluso Lorenzin – riprenda in mano questo progetto”.


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